
ROMA – Dobbiamo sopravvivere nel 2020 e sperare che arrivi presto il vaccino e i turisti allora torneranno a viaggiare. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, in un’intervista all’Adnkronos, spiega che «ad agosto gli alberghi nelle località di mare e di montagna in Italia sono quasi pieni, siamo ad un 60% rispetto al 90% di un anno fa. Il turismo è ripartito durante l’estate -continua Bocca- abbiamo rivisto gli stranieri, in particolare tedeschi, svizzeri e belgi, mentre sono mancati gli inglesi. Tutti questi Paesi stanno facendo i conti con la pandemia di coronavirus. Ma il vero e proprio crollo del mercato turistico è visibile nelle città d’arte come Roma e Firenze -aggiunge Bocca- dove sono spariti gli americani che erano il nostro ossigeno. Abbiamo prenotazioni tra il 15 e il 20% per settembre, ma sono numeri con i quali è difficile persino restare aperti. I costi non sono coperti dai pochi clienti. E’una situazione pesante. Oltretutto il mercato ‘corporate’ è completamente sparito -aggiunge Bocca-. Le aziende hanno messo il personale in smartworking fino alla fine di quest’anno e quindi non ci sono prenotazione per convegni di lavoro. Una città come Firenze con il 40% degli alberghi chiusi ha fatto un 20% di presenze -spiega Bocca- il che vuol dire che se a settembre non cambia la situazione e tutti provano a riaprire si avranno presenze sotto al 10%.»