Inps, Firenze: senza Cig 5 mila aziende e 20 mila lavoratori, la denuncia di Confartigianato
FIRENZE – Confartigianato Firenze evidenzia le carenze della gestione Inps, e non soltanto per i gravissimi ritardi nell’erogazione della Cassa integrazione. Atre conseguenze negative derivano anche dalla pratica dello smart-working, che mette in difficoltà soprattutto quelle aziende che operano nel settore dell’edilizia: «Il risultato è che la documentazione presentata dalle aziende viene bollata come irregolare, le aziende non possono quindi lavorare e riuscire a parlare con qualcuno per risolvere il problema. Uno stato di cose che sta bloccando tantissime aziende che, invece, vorrebbero riprendere finalmente a lavorare, soprattutto nel campo dell’edilizia”.
«Il problema principale è quello del Durc, il documento unico di regolarità contributiva che le aziende devono farsi rilasciare dall’Inps per poter lavorare – spiega il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti -. Questa difficoltà riguarda potenzialmente tutte le imprese attive a Firenze nel campo dell’edilizia e della casa che sono oltre tremila. Un decreto governativo ha previsto che venissero rimandati i versamenti Inps relativi ai contributi del mese di maggio: peccato che i sistemi dell’Inps non riconoscano questa novità e identifichino il Durc come irregolare. L’irregolarità potrebbe essere sanata velocemente, ma dialogare con gli uffici dell’Inps che sono ancora in smart working è difficile. Questo provoca un aggravio di tempi e costi per le imprese assolutamente inaccettabile. Per non parlare della cassa integrazione – continua Ferretti – la cui erogazione è ancora indietro: 5 mila aziende e 20 mila lavoratori stanno ancora aspettando, qualcuno ha incassato maggio, nessuno giugno e luglio. Così la ripartenza resta soltanto una bella parola».