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Massa, migranti: tensione nel centro di accoglienza con ospiti positivi, arrivano le Forze dell’ordine

MASSA – Ancora difficoltà di convivenza con i centri d’accoglienza per migranti posti vicino alle abitazioni civili, con pericolo per la salute e la sicurezza dei cittadini. Questo succede per la scelta poco oculata di alcune prefetture nell’indicare i centri dove mettere clandestini pericolosi per la sicurezza e per la salute, visto che molti sono risultati positivi al Covid-19.

Il Tirreno di oggi narra una vicenda che ho constatato personalmente, visto che la mia abitazione si trova non lontano dal centro incriminato.

Narra il giornale toscano che i migranti ieri sera, pur essendoci vincoli di quarantena, «sono usciti dalla struttura e si sono seduti per protesta sul muretto che separa la via Stradella dall’edificio in cui vivono. Il centro di accoglienza ospita 40 migranti, e otto di loro e un’operatrice sono risultati positivi al Covid, due sono ricoverati, uno ieri sera, complice una grave patologia pregressa, è stato trasferito in intensiva. I 7 positivi che vivono nel centro sono stati isolati, i 30 ospiti negativi al tampone hanno l’obbligo di quarantena in attesa del secondo esame di controllo. Ma — assicura chi vive in zona— escono spesso, si spostano in bicicletta, non usano le mascherine, frequentano i negozi.  I ragazzi ospiti escono, nonostante la quarantena , si sistemano sul muretto e ci rimangono ore. Contestano proprio il divieto di uscire perché — spiegano — sono tutti negativi e non presentano sintomatologia. La tensione è alta, arrivano polizia e carabinieri, ma lo scontro non c’è, né verbale, né fisico. C’è però un momento di paura quando dal centro esce un’ospite risultata positiva la Covid. È la responsabile della struttura ad avvisare chi è in strada: residenti, curiosi, uomini delle forze dell’ordine. Gli stessi ospiti negativi confidano il loro timore: hanno paura che la convivenza nella stessa struttura, seppur con l’isolamento dei positivi, possa essere causa di contagio. La cooperativa Opera Auxilium Fratrum la richiesta di trasferimento l’ha formalizzata con una nota alla Prefettura. Chi vive vicino al centro — un piccolo complesso tra le abitazioni — assicura che non ci sono toni razzisti, ma solo paura di un contagio. I responsabili della cooperativa Opera Auxilium Fratrum, comprendono la preoccupazione dei residenti e  spiegano di aver chiesto il trasferimento dei positivi in albergo sanitario. Quando chi è negativo viola la quarantena, fanno quanto è in loro potere e chiedono l’intervento delle forze dell’ordine».

Non c’è scontro sociale né razzismo, come spesso sostengono le sinistre, solo la richiesta di tutela della sicurezza e della salute dei cittadini, tanto che molti sono pronti ad inviare un esposto alla procura della repubblica, vista la latitanza delle Autorità.

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