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Trasporto pubblico locale: Asstra bussa a quattrini, necessari almeno 1,6 miliardi per garantire servizio

ROMA – Pesanti disservizi per studenti e lavoratori. Questo il rischio paventato dall’Asstra, associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale, in un documento di posizione che contiene i dati dell’ufficio studi oltre a osservazioni e proposte in vista della riapertura delle scuole. Uno scenario, quello descritto nel rapporto, frutto della riduzione dell’offerta di trasporto dovuta al Covid-19

«Le attuali regole in tema di distanziamento sociale sui mezzi di trasporto collettivo – spiega l’Asstra in una nota – non consentono al sistema dei trasporti attuale, in termini di dotazione di lavoro e mezzi, di poter soddisfare il previsto incremento di domanda. Il rischio di recare pesanti disservizi a studenti e lavoratori è più che mai concreto”. In particolare – sottolinea l’Asstra – “la regola del distanziamento interpersonale prevista dal Dpcm 26 aprile 2020 e modificata dal Dpcm 11 giugno 2020 (confermata dal Dpcm 7 agosto 2020) ha un impatto immediato sulla capacità di carico dei mezzi di trasporto pubblico locale. Il principio del distanziamento di un metro fra i passeggeri a bordo mezzo ha, finora, ridotto drasticamente il numero di posti offerti e anche l’attuale deroga prevista al metro in caso di allineamento verticale dei passeggeri impone agli operatori una rivisitazione complessiva dell’esercizio e delle soluzioni gestionali necessarie a regolare i flussi».

Se nel periodo del lockdown e post lockdown il disagio è stato attenuato a causa di livelli di domanda molto contenuti, per l’associazione, già da metà settembre, “saranno inevitabili i disservizi che dovrà scontare l’utenza, sia scolastica sia professionale, la quale subisce una riduzione dell’offerta di trasporto, totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti”.

Nel trasporto su gomma – come emerge dalle simulazioni elaborate da Asstra – con le attuali prescrizioni governative, l’attuale sistema nelle ore di punta è in grado di rispondere a una ripresa della domanda pari al 60% rispetto al pre- Covid. Il superamento di tali percentuali determina, dunque, la necessità di aumentare la frequenza del servizio. “Si è tentato così – fa sapere l’associazione – di stimare l’incremento percentuale del servizio aggiuntivo necessario per offrire un servizio capace di soddisfare in ambito automobilistico urbano ed extraurbano, nelle ore di punta, un livello atteso della domanda all’85% (rispetto al pre-Covid), e conseguentemente di quantificare l’aumento dei fattori produttivi utili a garantire il servizio. Dalla simulazione emerge che, al fine di soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all’85% (rispetto al pre-Covid) sarebbe necessario un incremento del 70% in urbano e 42% in extraurbano delle percorrenze chilometriche con un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile, sia sotto il profilo economico che tecnico”. In sostanza – conclude l’Asstra – “per sostenere la domanda nelle ore di punta servono circa 20mila autobus aggiuntivi, 31mila conducenti per un costo complessivo di 1,6 miliardi di euro”.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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