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Scuola: oggi primo test del ritorno anche a Vò Euganeo. Toscana in classe il 14. Altre Regioni ritardano

L’anno scolastico post Covid è stato inaugurato nelle scuole dell’Alto Adigea Bolzano, 7 settembre 2020.
ANSA/STEfAN WALLISH

ROMA – Ritorno a scuola in ordine sparso, con date e modalità diverse da Regioni a Regioni, da città a città e persino da scuola a scuola. Rispetto alla data generale di ripresa fissata per il 14 settembre (che sarà rispettata anche in Toscana), hanno fatto subito una scelta autonoma la Provincia di Bolzano, dove i ragazzi sono tornati in classe oggi, 7 settembre, il Friuli dove si rientrerà il 16 settembre, la Sardegna (22 settembre), la Puglia e la Calabria (24 settembre). A queste si sono accodate nelle ultime settimane la Basilicata e l’Abruzzo che hanno deciso di riaprire il 24 settembre, anche per evitare di aprire le scuole il 14, chiuderle subito dopo per le elezioni fissate il 20 e 21 settembre e dover procedere a nuove sanificazioni dei plessi scolastici. E  rischia di unirsi la Campania. Il governatore Vincenzo De Luca ha detto che alle attuali condizioni, formalizzerà oggi, 7 settembre, il rinvio dell’apertura dell’anno scolastico.

Vò Euganeo, il comune padovano che ha registrato il primo decesso per Covid 19 il 21 febbraio e che per primo in Veneto è entrato nell’incubo del lockdown, ilk 14 settembre riceverà la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per questo ha riaperto oggi le porte ai bambini della scuola per l’infanzia. Lo stesso istituto che aveva ospitato il laboratorio prelievi della Croce Rossa per lo studio sui tamponi coinvolgendo l’intera cittadinanza, è stato allestito con banchi e arredi anti-virus. Questa mattina, alla spicciolata, a partire dalle 8.30, i 19 bambini della prima classe della materna Gianni Rodari sono arrivati a scuola accompagnati da un genitore. A loro verranno concessi tre giorni per l’inserimento, poi da giovedì sarà il momento di tutti gli altri piccoli, in tutto 109, e degli altri 200 delle elementari e delle medie. A tutti i bambini e ai genitori che entrano per l’inserimento è stata misurata la temperatura con un termo-scanner ed è stata permessa l’entrata solo ad un genitore per ogni bambino.

Tione, in Trentino, ha visto i primissimi tornare a far lezione, già dal 2 settembre scorso: sono stati gli studenti del Liceo scientifico per professioni di montagna di Tione a sedere in classe. Rientro anticipato oggi anche a Mortara, nel Pavese, dove c’è una scuola, anzi un istituto comprensivo, che ha deciso di giocare d’anticipo e di ricominciare le lezioni una settimana prima del previsto.

L’Alto Adige ha inaugurato, come capofila in Italia, l’anno scolastico post Covid. Sono 91.797 in tutto i bambini e ragazzi che questa mattina sono tornati all’asilo e sui banchi di scuola dopo una pausa durata dal marzo scorso, ovvero esattamente sei mesi. Il ritorno a scuola porta con sé nuove sfide proprio a causa delle speciali misure di sicurezza derivanti dalla necessità di prevenire una ulteriore diffusione della pandemia di coronavirus. Quest’anno ci saranno gruppi stabili, misure igieniche estese e speciali precauzioni di sicurezza.

A Milano riaprono scuole materne e asili nido dopo i mesi di stop dovuti al lockdown: sono 19 mila i bambini che, da oggi, sono stati accolti nelle strutture comunali, che diventeranno 30 mila a regime quando saranno terminati gli inserimenti. All’ingresso di scuole materne e nidi è previsto un triage per i piccoli e per il genitore o l’accompagnatore, con la misurazione della temperatura, il gel disinfettante per le mani e la firma del patto di corresponsabilità che impegna anche il genitore a controllare la salute del figlio e a non mandarlo all’asilo se ha sintomi influenzali. Il personale indossa mascherine e visiere protettive. Gli ingressi e le uscite dei piccoli sono scaglionati in base all’orario per non creare assembramenti.

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Ernesto Giusti


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