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Scuola: spot di Conte, visita un istituto, ma in Italia ci sono già 100 casi di contagi dalla riapertura

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI

ROMA – Visita a sorpresa del premier Giuseppe Conte in una scuola della periferia di Roma, tra Tor Bella Monaca e Torre Angela. Conte ha visitato l’istituto di via Poseidone 66. “Ditemi quali sono le criticità?”, ha chiesto Conte alla dirigente scolastica.

La visita di Conte, sulla scia di quella di qualche giorno fa a Norcia, si inserisce – sottolineano a Palazzo Chigi – nella volontà del capo del governo di toccare con mano le criticità della scuola italiana dopo la riapertura. L’attenzione del governo e di Conte alla scuola, si sottolinea ancora, continua e continuerà anche nelle settimane successive alla riapertura. All’istituto comprensivo “via Poseidone”, che comprende anche la scuola media statale Mario Pagano, con il premier è presente anche il presidente dell’associazione presidi di Roma Mario Rusconi. La dirigente scolastica ha spiegato al premier che lunedì hanno ricevuto circa 400 “sedute innovative” (i banchi con le rotelle) e ne attendono altre.

Il trionfalismo del governo, e in particolare del binomio Conte Azzolina, si scontra con la dura realtà. In meno di una settimana, sono già circa 100 i casi di positivi a scuola. È questa la media che si sta configurando per la ripresa delle attività. Da quando le lezioni sono ricominciate, infatti, gli allievi e i docenti coinvolti sono circa un centinaio, distribuiti in tutta Italia, senza alcuna differenza tra nord e sud. Anzi, anche in quelle regioni che hanno scelto di posticipare l’inizio delle lezioni al 24 settembre, si sono comunque registrati contagi in alcune scuole – soprattutto private o nidi – che hanno comunque deciso di riaprire prima.

Una proiezione che non appare incoraggiante, in vista del prosieguo dell’anno scolastico: 8 milioni di studenti sono più esposti ai contagi in situazioni di alto contatto sociale come le aule e il virologo Andrea Crisanti ha previsto che almeno un 2-3% di questa popolazione scolastica potrà risultare contagiato alla fine dell’anno. Il tutto viene accompagnato anche da casi di incertezza nel rispetto delle norme e di imprudenza: come quello che è successo a Monza, dove un bambino è stato mandato a scuola senza attendere il risultato del tampone a cui si era sottoposto. Dopo la notizia della sua positività, la scuola ha dovuto prendere provvedimenti anche nei confronti dei suoi contatti.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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