Un vaccino per il quale chiede un rigoroso un processo di approvazione guidato dalla scienza e pienamente trasparente per non minare la fiducia della gente. Ma, avvisa, anche se verrà approvato, non sarà largamente disponibile per mesi e bisogna quindi rispettare le misure contro il virus.
La scorsa settimana – ha ricordato – abbiamo superato i 120 mila casi in vari giorni, le infezioni stanno salendo, insieme ai ricoveri e ai decessi. Questa pandemia miete quasi un migliaio di vite americane al giorno, quasi 240 mila morti finora, ma le proiezioni indicano che potremmo perdere altre 200 mila vite nei prossimi mesi prima che il vaccino sia disponibile per tutti, ha ammonito nel giorno in cui gli Usa hanno superato i 10 milioni di casi.
Poi spiega che la sua task force contribuirà ad attuare il piano anti Covid sin dal primo giorno del suo insediamento, il 20 gennaio: gli obiettivi sono l’aumento dei test, la creazione di un sistema di tracciamento dei contagi, la definizione di linee guida chiare, la forniture di risorse a piccole aziende, scuole e asili per riaprire in sicurezza, in attesa di un vaccino che poi verrà distribuito gratis, partendo dalla popolazione a rischio.
Biden accelera la sua agenda. La prima mossa è stata la nomina di una task force di 13 tra medici e scienziati, che sarà guidata da Vivek Murthy, ex surgeon general (il capo operativo della Sanità pubblica) sotto Barack Obama, Davide Kessler, ex responsabile della Drug and Food Administration (Fda) e Marcella Nunez-Smith, professoressa di Sanità pubblica a Yale. Nel team anche due ex esponenti dell’amministrazione Trump: Luciana Borio, esperta di biodifesa brasiliana di origini siciliane, e Rick Bright, l’esperto di vaccini cacciato dopo che aveva denunciato come ‘talpa’ le pressioni della Casa Bianca sull’idrossiclorochina e la sua inettitudine nella lotta alla pandemia.