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Italia in Bosnia (stasera, 20,45, Rai1): per vincere partita e girone. Formazioni

Il Gallo Belotti (Foto ANSA)

SARAJEVO – Deve vincere, l’Italia di Mancini (con Evani ancora seduto in panchina) nell’ultima partita dell’anno del Covid. Un anno da dimenticare, anche se per gli azzurri le cose sono andate piuttosto bene. Del resto, nemmeno Sarajevo, sede di questa partita, racconta storie allegre: nel 1914, l’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando provocò lo scoppio della prima guerra mondiale. Più
recentemente, il lungo assedio fra il 1992 e il 1996 ha lasciato ferite non ancora del tutto rimarginate. Si dice inoltre che il calcio bosniaco non attraversi un buon periodo e che alcuni campioni come Pjanic, che giocano all’estero, vogliano lasciare la Nazionale. Non ci sarà nemmeno il romanista Dzeko, colpito da Coronavirus, come Turkes. Nell’isola complessivamente felice della squadra azzurra, telecomandata da casa anche stavolta da Mancini, i problemi di formazione sono stati molti, prima della partita con
la Polonia, e qualche dubbio c’e’ anche adesso: per esempio in difesa (D’Ambrosio ha scontato la squalifica, ma in che ruolo
giochera’?), dove si è parlato di Romagnoli, ma si ha fiducia in Bastoni. Inoltre è affiorata la candidatura di Calabria. Per il
resto, le scelte sembrano quasi obbligate a centrocampo (Locatelli, Jorginho, Barella) dopo la straordinaria prestazione
fornita contro i polacchi. In avanti partirà forse titolare Berardi, accanto a Belotti e Insigne, altri punti fermi della squadra, con Okaka valida alternativa al Gallo, in caso di necessità.

EVANI – Il vice di Mancini, Chicco Evani ha parlato dei meriti del suo capo e amico: «Giocavamo tutti insieme: Nuciari, Salsano, Lombardo, Vialli, siamo affiatati. I giocatori vengono volentieri in ritiro perchè Roberto ha dato fiducia e entusiasmo ai giovani». Poi sulla partita: «Sarebbe brutto perdere il primo posto proprio alla fine». Sulle prospettive future: «Intanto otteniamo il primo posto, poi, se saremo fra le prime quattro, vedremo a che livello siamo». Sulla possibile formazione, Evani ha detto che non ci saranno molti cambi, forse qualcuno. Dovrebbe giocare la squadra di Reggio Emilia. Forse D’Ambrosio in difesa. Berardi partirebbe titolare. Qualche preoccupazione per Belotti.

BOSNIA – Per i bosniaci ha parlato il sostituto di Dusan Bajervic, Adan Custovic: «L’Italia giochera’ per vincere, ma noi cercheremo di
far bella figura». Il milanista Rade Krunic ha aggiunto: «Conosco bene l’Italia, lottano per il primo posto e vogliono vincere. Noi
daremo il massimo per la maglia. Tornando a Mancini, si è parlato in questi giorni del prolungamento del suo contratto, che
scade nel dicembre 2022, ma il c.t. ha preso tempo. Non pochi i suoi meriti: ha risollevato le sorti del calcio azzurro, ne ha
fatto una famiglia molto affiatata, lo ha portato ai primi posti dopo Francia, Belgio e al livello della Germania, in campo
internazionale, a suon di risultati. Quanto all’imbattibilità con le sue 21 partite utili (la prima nel 2018) è dietro Pozzo (30) e Lippi (25). Quindi, dovrebbe essere scontata la sua firma per un programma piu’ lungo, che andrebbe ben oltre i Mondiali del 2022. Eppure qualche dubbio affiora perchè nel calcio talvolta basta un risultato che va male, per far cambiare gli umori. Non sappiamo cosa pensi Mancini della prospettata assunzione di Marcello Lippi nei ruoli federali. Le ombre sono più pericolose delle luci, in certe occasioni. Insomma, anche questo risultato di Sarajevo avrà un peso sul futuro della Nazionale. Si dice che i bosniaci siano allo sbando, ma per il primo posto nel girone di Nations League, che prelude all’organizzazione della Final Four, c’è da fare i conti con
l’Olanda e la Polonia che sono in grado aritmeticamente di dar fastidio agli azzurri. L’Italia ha 9 punti (5-2 la differenza
reti: +3), l’Olanda 8 punti (5-3: +2), la Polonia 7 punti (5-4: +1). Quindi gli azzurri sono in vantaggio su tutti anche perche’
hanno battuto sul campo sia olandesi che polacchi. Solo perdendo rischiano. Infatti in caso di arrivo alla pari con gli
antagonisti, la spunterebbero.

TRE PUNTI – Una vittoria taglierebbe la testa al toro. Ma ricordiamo che a Firenze nella gara d’andata fini’ 1-1 (gol di Sensi e Dzeko) e l’Italia (ancora non nelle migliori condizioni di forma) non riuscì a battere un avversario chiuso e battagliero: lo sarà forse di più (per ragioni di facciata: la classifica e’ pessima) in casa propria. Il momento degli azzurri è ora ben diverso dopo la Polonia a Reggio Emilia. Però servirà un’altra partita così. Gli azzurri non possono sbagliare, visto che hanno ricominciato a far sognare un Paese che davvero, ora, ha bisogno anche di ritrovare un po’ d’allegria.

Probabili formazioni

BOSNIA (4-3-3): Sehic; Cipetic, Hadzikadunic, Sanicanin, Kolasinac; Cimirot, Pjanic, Krunic; Visca, Prevljak, Gojac. Allenatore: Bajevic

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Bastoni, Acerbi, Emerson Palmieri; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi, Belotti, Insigne. Allenatore: Mancini (in panchina Evani)

ARBITRO: Dias (Portogallo)

bosnia, Italia, mancini, Nations League, Pjanic, Sarajevo


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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