Skip to main content

Messa, dal 29 novembre cambiano liturgia e preghiere, a cominciare dal Padre nostro

Papa Francesco dice messa a Santa Marta

Se ne parla da tempo, le chiese e le diocesi sono preparate, i fedeli forse un po’ meno, ma da domenica prossima, 29 novembre, ci sarà una vera e propria rivoluzione nella liturgia della Messa. Con l’inizio dell’Avvento, entra in vigore nella maggior parte delle diocesi italiane il nuovo messale e con esso le formule di alcune preghiere. Per prima cambia la formula consueta di quella più famosa, il Pater noster.

Il nuovo protocollo comincia ufficialmente quasi un mese prima del prossimo Natale. Dall’orario alle presenze, dai cori alle processioni, Cts e Cei stanno approntando un nuovo elenco con le nuove indicazioni. Tra i nodi da sciogliere ai tempi del Covid, quello dell’orario che, per la sera del 24 dicembre, per come stanno le cose potrebbe impattare col coprifuoco delle 22 (o delle 23) ancora in corso e quindi compromettere la partecipazione alla tradizionale Messa di mezzanotte. E non manca un occhio particolare al controllo degli ingressi, nel rispetto del distanziamento sociale e del numero massimo dei fedeli all’entrata in chiesa. Questo vale anche per i coristi e i fedeli sull’altare.

Dalla prossima domenica, dunque, cambia per sempre il Padre Nostro, un cambiamento fortemente voluto da Papa Francesco. Nello specifico il versetto «non indurci in tentazione» che diventa «non abbandonarci alla tentazione». Una modifica che riguarda sostanzialmente la traduzione dal testo originale in greco antico. Questione delicata, perché tutti hanno imparato fin da piccoli a dire «e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male». Solo che «questa è una traduzione non buona», aveva spiegato alla fine del 2017 Papa Francesco: “Sono io a cadere, non è Lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, aiuta ad alzarsi subito. Chi ci induce in tentazione è Satana, è questo il mestiere di Satana». Così, aveva aggiunto, «il senso della nostra preghiera è: «Quando Satana mi induce in tentazione tu, per favore, dammi la mano, dammi la tua mano». La nuova versione è già stata adottata anche da altre conferenze episcopali nelle loro rispettive lingue. Ma non sarà l’unico cambiamento.

Il rito penitenziale iniziale affianca il termine sorelle accanto a fratelli. È stato rivisto in questo senso l’atto penitenziale. I cattolici a messa diranno dunque: «confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…». Allo stesso modo si muta  «e supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i Santi e voi, fratelli e sorelle…».

Inoltre il nuovo messale privilegerà le invocazioni in greco antico «Kyrie, Eleison e Christe, Eleison» rispetto all’italiano Signore, pietà  e Cristo, pietà.

Al momento del Gloria si dirà «Pace in terra agli uomini, amati dal Signore» e non più «agli uomini di buona volontà». Anche in questo caso si è cercata una traduzione più fedele all’originale greco del Vangelo.

Lo scambio del segno della pace si adegua ai tempi del coronavirus, dunque non più contatto fra i fedeli: «Scambiatevi il dono della pace» sostituisce «scambiatevi un segno di pace», già praticamente soppresso causa Covid.19. Infine, la nuova formula del congedo al termine della messa: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore», al posto de «La messa è finita, andate in pace».

 

cambio, liturgia, messale

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741