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Massa: arrestati funzionari pubblici e gestori cooperativa, accusa corruzione

MASSA – Avrebbero lucrato con la gestione di strutture protette per minori e case di accoglienza per famiglie disagiate, presenti soprattutto in Lunigiana, creando allo stesso tempo «un sistema corruttivo che prevedeva la metodica assunzione di parenti e amici di funzionari pubblici, tra cui quelli addetti al controllo del settore», per eludere le ispezioni. E’ quanto ha accertato l’operazione denominata Accoglienza della Procura di Massa, coordinata dal pubblico ministero Alessia Iacopini, che oggi ha portato all’esecuzione, da parte dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Massa, di decine di perquisizioni e otto misure cautelari degli arresti domiciliari per i reati di corruzione e di traffico di influenze illecite. Coinvolti funzionari pubblici, di Enti locali e gestori di una cooperativa.

Dalle indagini è emerso un collaudato sistema posto in essere dai dirigenti della cooperativa, che gestisce un elevato numero di strutture protette per l’accoglienza di minori e nuclei familiari disagiati, basato «sulla metodica assunzione di parenti e amici di funzionari pubblici, tra cui quelli addetti al controllo del settore, e di coloro che, per qualche ragione, erano reputati ‘utili alla causa. Siffatto sistema corruttivo, oltre a creare una commistione tra controllore e controllato, spiegano gli investigatori, ha permesso a dirigenti della cooperativa di ottenere innumerevoli vantaggi, quali l’accumulo di ingenti profitti economici massimizzati dall’inserimento di utenti all’interno delle strutture in numero notevolmente superiore a quello consentito per legge, e dalla sistematica elusione dell’osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con i vari enti della pubblica amministrazione».

Il gip del Tribunale di Massa, Marta Baldasseroni, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di otto persone per i reati di corruzione e di traffico di influenze illecite.

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