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Arno: ai Renai di Signa nuova cassa d’espansione. Il ricordo del tubone di Zamberletti

Renai

FIRENZE – Partono i cantieri per la realizzazione del primo lotto della cassa di espansione dei Renai, a Signa una delle opere considerate strategiche per ridurre il rischio alluvioni non solo a Signa, ma in un’ampia porzione di territorio che comprende anche Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. La consegna dei lavori alla ditta che si aggiudicata la gara (costo complessivo dell’intervento 13,2 mln di euro) è avvenuta lo scorso 4 febbraio. I laghetti dei Renai erano stati protagonisti, nelle vicende di Firenze dell’Arno, anche nel 1985, quando, per via della siccità che aveva aggredito il fiume, venne realizzato, per volontà dell’allora ministro della protezione civile, Zamberletti, un tubone capace di rifornire l’acquedotto di Mantignano, facendo arrivare direttamente l’acqua nelle case dei fiorentini senza dover ricorrere alle autobotti e ai rifornimenti strada per strada. Va aggiunto, pere chiarezza, che la nuova cassa d’espansione sarà solo un tassello di tanti interventi che ancora sono indispensabili per mettere due terzi della Toscana al riparo dalle alluvioni.

Dunque oggi, 18 febbraio, a Signa la conferenza stampa organizzata dalla Regione alla quale hanno partecipato il presidente Eugenio Giani, l’assessora all’ambiente Monia Monni, il sindaco di Firenze Dario Nardella, di Signa Giampiero Fossi, di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi
e il presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno Marco Bottino. La cassa di espansione dei Renai è inserita, tra le opere finalizzate alla
mitigazione del rischio idraulico, nel Piano di Bacino del Fiume Arno-Stralcio Rischio Idraulico. Dopo un complesso iter, nel luglio 2012 si
è conclusa la Via (Valutazione di impatto ambientale), la quale, in considerazione della dovuta attenzione al contesto territoriale,
ambientale, sociale e economico interessato, ha previsto la necessità di indagini ambientali. Nel 2014 è stato approvato il progetto esecutivo ed
è indetta la gara di appalto. Le analisi ambientali hanno rilevato la presenza di inquinanti, con la conseguente necessità di provvedere alla
bonifica la cui certificazione avviene il 31 luglio 2020. Il 1 ottobre 2020 viene firmato il contratto con l’impresa appaltatrice; il 4 febbraio scorso
la consegna dei lavori, che hanno una durata prevista di 1035 giorni, cioè circa 2 anni e 10 mesi.

La cassa d’espansione dei Renai, integrata all’interno del Parco dei Renai sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico, insiste su un’area di
195 ettari per un volume massimo di invaso stimato in 11.080.000 metri cubi. La presa dell’opera idraulica si colloca nel tratto terminale del
Bisenzio, dove quest’ultimo confluisce nell’Arno e ne risente prevalentemente del rigurgito. La cassa è strategica ai fini della regimazione delle piene dell’Arno ed è una delle principali tra quelle originariamente previste dal Piano di Bacino.

L’intervento, che ha un costo totale di 13,2 mln di euro, prevede anche la riprofilatura della sponda sinistra del Bisenzio e la stabilizzazione del
fondo alveo, la costruzione degli argini della cassa a quota 38 metri sul livello del mare, la realizzazione dell’opera di presa del tipo a argine
fusibile, il manufatto di scarico con paratoia regolabile con i relativi organi elettromeccanici e gli scarichi di esaurimento ed il collegamento
dei laghi presenti nell’area.

E’ inoltre prevista la realizzazione, a quota di sicurezza, del nuovo ponte di accesso all’area, la demolizione del vecchio ponte e il rialzamento
della circonvallazione di Signa. Il nuovo Ponte ha una luce di 77 metri con impalcato in cemento armato precompresso con cavi post-tesi sostenuto da un
sistema di sospensione metallico con archi e pendini. I lavori saranno realizzati con una particolare attenzione alla salvaguardia della
biodiversità della fauna e della flora presenti nel Parco dei Renai e saranno condotti in modo da permettere la continuità delle attività
lavorative e ricreative che normalmente sono presenti nella zona.

Il progetto è stato inoltre adeguato alle prescrizioni in materia di salute e sicurezza a seguito dell’emergenza Covid-19 e prevede la presenza
del Tutor di cantiere, figura strategica per supportare le imprese e tutti i lavoratori, in particolare i rappresentanti del lavoratori per la
sicurezza, che opereranno in questo grande cantiere. La direzione dei lavori è affidata al Genio Civile Valdarno Centrale della Direzione Difesa
del Suolo della Regione Toscana.

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Ernesto Giusti


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