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Coronavirus: vertice Draghi-Gelmini-Speranza e Regioni. Proroga dei limiti agli spostamenti

ROMA – Il nuovo decreto legge Covid potrebbe prorogare di trenta giorni le limitazioni agli spostamenti legati all’emergenza. E’ quanto confermano diverse fonti ministeriali, precisando che una decisione definitiva sulla data non è stata ancora presa.

I limiti dovrebbero riguardare sia la mobilità tra le Regioni (il blocco scade il 25 febbraio) sia la possibilità di fare visita ad amici e parenti e cioè la regola che, per ora valida fino al 5 marzo, consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni.

“Domani, al Consiglio dei ministri, porterò il documento inviatomi dalle Regioni all’attenzione del governo”: lo avrebbe detto la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini al vertice con le Regioni. “Non possiamo pretendere di chiamarvi a ratificare decisioni già prese, ma possiamo e vogliamo chiedervi di partecipare ad un processo decisionale che certo dovrà essere tempestivo, che certo dovrà essere snello, ma che non potrà calare sulle vostre teste”, afferma Gelmini.

Alla riunione di stasera con ministri Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini e Regioni, Anci e Upi sarebbe stato affrontato anche il tema delle varianti. A quanto riferiscono fonti presenti all’incontro all’Adnkronos, il ministro Speranza avrebbe fatto un quadro -abbastanza fosco, si spiega- della situazione specificando che non si tratta di fare allarmismi. Piuttosto la constatazione che prima che i vaccini facciano il loro, e mentre si diffondono tre varianti (una delle quali, l’inglese, potrebbe essere prevalente in tutta Europa entro un mese), le restrizioni sono indispensabili.

Ma i comuni non sono d’accordo con Speranza. Quattro le richieste avanzate dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro a nome dei sindaci, durante il vertice tra governo e autonomie, convocato dalla ministra Gelmini e dal ministro Speranza, in vista dei nuovi provvedimenti anticovid da assumere. Il sistema dei parametri per stabilire le limitazioni su basi certe, funziona, ha fatto tenere sotto controllo la curva e ci ha evitato un nuovo lockdown generalizzato. Per questo riteniamo che debba restare in vigore, anche se gli indici da utilizzare possono essere modificati sulla base delle indicazioni delle autorita’ scientifiche al tavolo tecnico con le Regioni, ha sottolineato l’Anci. Inoltre I ristoranti, a condizione del rispetto di protocolli rigidi sulle distanze, devono poter riaprire anche di sera: la consumazione al tavolo assicura condizioni di sicurezza maggiori rispetto agli assembramenti che purtroppo si creano fuori dai locali che fanno il servizio di asporto delle bevande, soprattutto con l’arrivo della bella stagione”.

E ancora bisogna lavorare immediatamente a un piano vaccinale in grado di gestire la vaccinazione di massa che confidiamo di dover organizzare da marzo. Un piano che per funzionare deve coinvolgerei sindaci per l’utilizzo delle strutture comunali che permettono di concentrare numerosi punti di vaccinazione, come i palazzetti dello sport. Infine, sottolinea l’Anci, occorre procedere con speditezza al finanziamento dei nuovi ristori.

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