«Augurare o anche solo ipotizzare che nel 2021 si possa verificare un gesto come quello di un attentato ci riporta indietro di almeno cento anni, nella fase più buia dello squadrismo che metteva a ferro e fuoco le redazioni. E’ improponibile che ancora oggi si alimenti una campagna d’odio nei confronti di chi fa informazione professionale o che si tenti di ostacolarne il lavoro», dicono Lorusso e Bennucci esprimendo la piena ed incondizionata solidarietà ai giornalisti e al direttore de Il Tirreno. Aggiungendo: «La violenza verbale che suona come un invito a praticare quella fisica, i cui episodi anche recenti purtroppo non mancano, ci spinge a chiedere ancora una volta l’impegno delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine perché vengano identificati, isolati e colpiti coloro i quali la diffondono».