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Banca Etruria e le altre potevano essere salvate. L’errore della Commissione Ue

Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

ROMA – Banca Etruria e le altre potevano essere salvate. Non ci fu ‘aiuto di Stato’ nei fondi concessi dal Fondo Interbancario (Fitd) alla Popolare di Bari per il salvataggio di Tercas nel 2014 e bocciato dall’Antitrust Ue all’epoca: è quanto conferma oggi la Corte Ue respingendo l’impugnazione dell’Antitrust europeo che contestava la sentenza del Tribunale, risalente al 2019, secondo cui i fondi non costituivano aiuti di Stato in quanto non controllati dalle autorità pubbliche italiane. La sentenza odierna annulla definitivamente la decisione dell’Antitrust Ue che aveva ordinato all’Italia di recuperare da Tercas aiuti di Stato per 295,14 milioni di euro.

Un errore giuridico della Commissione Europea è costato caro dunque anche agli ex clienti di Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche, che hanno così perso i loro risparmi. A distanza di sei anni la Corte di Giustizia Ue ha messo la parola fine al contenzioso legale tra Roma e Bruxelles sui fallimenti bancari dando per l’ultima volta ragione all’Italia sul salvataggio delle Casse di Teramo (Tercas). Conseguentemente anche la decisione –  strettamente connessa a Tercas – di azzerare azionisti e obbligazionisti junior delle quattro banche è stata frutto di un imperdonabile errore giuridico dell’Antitrust Ue guidata, oggi come allora, dalla danese Margrethe Vestager.

Il caso risale al 2013 ed è stato determinante nella successiva gestione delle crisi bancarie. Allora, la Pop Bari manifestò l’interesse alla sottoscrizione di un aumento di capitale di Tercas, un’altra banca italiana a capitale privato che era stata posta in regime di amministrazione straordinaria in seguito a irregolarità accertate dalla Vigilanza di Bankitalia. L’ Abi ha espresso grande soddisfazione per la sentenza, ricordando quella del 19 marzo 2019 del Tribunale Europeo che già’ aveva giudicato erronea ed annullato la decisione della Commissione Europea di ritenere “Aiuto di Stato” l’intervento predisposto nel 2014 dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per il salvataggio di Banca Tercas.

La Corte di Giustizia ha ora definitivamente accertato un errore di diritto della precedente Commissione Europea sul caso Tercas. Il Presidente dell’Abi Patuelli rileva che la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato legittimo l’intervento del FITD su Tercas, bloccato dalla precedente Commissione Europea che cosi bloccò conseguentemente anche i seguenti interventi preventivi del FITD per i salvataggi delle quattro banche, a cominciare dalla Cassa di Risparmio di Ferrara spa che lo aveva anche approvato in Assemblea. Ora il Presidente Patuelli chiede che i risparmiatori e le banche concorrenti italiane vengano adeguatamente e tempestivamente risarcite per i gravi danni subiti per l’errore di diritto compiuto dalla precedente Commissione Europea.

 

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