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Festival di Sanremo 2021: Ermal Metal vince anche la serata dei duetti. Omaggio a Lucio Dalla. Ibra e Sinisa show

Amadeus e Vittoria Ceretti
ANSA/ETTORE FERRARI

SANREMO – Partiamo dalla notizia, che arriva quando la terza serata è ormai diventata notte fonda: Ermal Meta ha vinto anche la terza serata, quella dedicata alla canzone d’autore, consolidando così il primato nella classifica generale. A seguire ci sono, nell’ordine, Orietta Berti, Extraliscio e Davide Toffolo, Willie Peyote, Arisa, Maneskin, Annalisa, Max Gazzè, La Rappresentante di lista, Ghemon, Lo Stato Sociale, Gaia, Irama, Colapesce-Dimartino, Fulminacci, Malika Ayane, Noemi, Madame, Renga, Fasma, Francesca Michielin-Fedez, Aiello, Bugo, Gio Evan, Random, Coma_Cose.

La serata dei duetti, roba importante, dove poi si scopre che duettano anche Zlatan Ibrahimovic e Sinisa Mihajlovic cantando Io vagabondo, comincia, più o meno, con un Fiorello sorprendente: Sono affranto, tu non lo sai Amadeus perché non leggi, non vai sui siti: mi ero limitato a fare due battutine su Zingaretti… E tu Nicola che fai? Ti dimetti? Si può essere così suscettibili per due battutine? Ha detto ‘mi dimetto, mi vergogno, qui si parla solo di poltrone’. Ma che altro posso fare io? Adesso mi sento in colpa per gli amici del Pd. Sì, Fiorello dedica l’incursione al segretario dem dimissionario. Che aveva citato nella prima puntata nel monologo con le poltrone vuote. Poi azzarda una previsione politica: Secondo me succede questo: Franceschini diventa segretario. Ora, Zingaretti, posso darti un consiglio? Le opzioni sono due, o si candida a sindaco di Roma o va a fare l’opinionista dalla D’Urso. Questa non è satira politica, è realtà. Ciao D’Alema, torno Clooney e con l’aiuto di Amadeus ecco Fiorello tagliarsi i baffi in diretta tv sul palco dell’Ariston. Lo spunto e’ dato dalla ‘delusione’ dello showman per i tanti commenti sui social sui baffi che ricordano molto, anzi ricordavano, quelli dell’ex segretario dem

Perché Sanremo è Sanremo: Amadeus e Fiorello aprono la serata delle cover del Festival di Sanremo canticchiando la sigla tormentone e dedicando un omaggio a due grandi maestri, Pippo Caruso e Pippo Baudo. Poi il microfono passa ai Negramaro per il ricordo di Lucio Dalla: 4 marzo 1943, il brano che Dalla presentò proprio a Sanremo 50 anni fa e giorno della sua nascita, nell’inedita versione della band, riprendendo l’originale non censurato, con l’accompagnamento dell’orchestra. Giuliano Sangiorgi ha indossato anche gli iconici occhiali rotondi tanto amati dal cantautore bolognese e sul finale lo ha ricordato riproponendo la sua mimica inconfondibile.

Amadeus e Valeria Fabrizi
ANSA/ETTORE FERRARI

Buon compleanno, Lucio, ha poi aggiunto Amadeus. Prima di intonare l’altro omaggio alla canzone d’autore del passato, Meraviglioso di Domenico Modugno, Sangiorgi si è dedicato a un monologo. “C’è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe memmeno in un oceano… Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l’oceano, non lo puoi confinare… e “chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare”, nemmeno quello… E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c’è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un’isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite… tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel “mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto…”. Atterriamo su quest’isola… E solo grazie a quest’isola, restiamo “anime salve, in terra e in mare” capaci di dire ogni giorno “che grande questo tempo, che bella compagnia!” e lo si fa cantando… Si chiama “canzone” questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi “meraviglioso”!”.

Direttamente dalle passerelle parigine, arriva all’Ariston Vittoria Ceretti: “E’ un’emozione pazzesca, quando sfiliamo non possiamo guardarci intorno, invece è molto più emozionante, stupendo”, dice la super top model bresciana, a 22 anni tra le più richieste al mondo, bellezza eterea, abito nero bordato di ruche e gran fiocco rosa sul fianco. E manda un bacio a mamma Francesca: “Le ho proibito di scrivermi negli ultimi tre giorni. Da quando hanno saputo che venivo a Sanremo mi scrivono parenti di cui non ho neanche i numeri salvati”.

Effetto pesce per Fasma, nel duetto con Nesli. Il microfono non funziona e lui canta a vuoto. Dopo alcuni secondi Amadeus entra a interrompere l’esecuzione per farla ripetere. Poco prima qualche problema tecnico anche per Noemi e Neffa, che ha condizionato anche la loro esibizione.

E’ Amadeus a rubare la gag a Fiorello e a giocare con le telefonate a sorpresa sul palco dell’Ariston. Il messaggio è di Vasco Rossi: Vi abbraccio forte, in bocca al lupo, c’avete un bel da fare, vi sono vicino”, dice il Blasco al quale Fiorello aveva dedicato ieri la canzone-parodia Gli scavi sopra, annunciandola come un inedito del rocker.

Zlatan Ibrahimovic e Sinisa Mihajlovic
ANSA/ETTORE FERRARI

Io non sono la sclerosi multipla, sono Antonella Ferrari: lo dice con forza sul palco dell’Ariston l’attrice, testimonial dell’Aism, che racconta il suo calvario tra mille analisi e cartelle cliniche fino alla diagnosi che è un momento di liberazione: Da oggi dice – potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smette di avere paura della paura , sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio”. Poi ringrazia Amadeus,: “Sognavo fin da piccola di essere qui. E poi è ossigeno puro per me che da un anno sono ferma senza lavorare. A introdurre la performance dell’attrice, una riflessione di Amadeus sui teatri chiusi: Facciamo un gran tifo per il teatro, è uno straordinario racconto della vita.

Zlatan Ibrahimovic, presenza fissa al festival di Sanremo, entra in scena solo alle 23 passate. Causa incidente in autostrada da Milano e arrivo rocambolesco. Dopo tre ore fermi in macchina, ho chiesto all’autista di farmi scendere. Ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di portarmi a Sanremo – racconta lo stesso Ibra -. Meno male era un milanista. Avventura alla Steven Seagal “per salvare mio festival non tuo, dice rivolgendosi ad Amadeus, prima di ammonirlo sulla quarta regola: “dovevate venire tutti da me ieri perché se Zlatan non va a festival, festival va a Zlatan. Orchestra in corridoio, artisti in sala, tu in cucina che prepari caffè. E Achille Lauro in garage che controlla le macchine, così ladri non entrano e non rubano perché hanno paura. 

Si sono conosciuti si sono conosciuti con una testata nel 2005 – Sinisa era nell’Inter, Ibra nella Juve – poi sono diventati grandi amici nella stagione giocata insieme all’Inter nella stagione . Mihajlovic e Ibrahimovic sono insieme stasera sul palco dell’Ariston. Raccontano le rivalità, le invidie reciproche e la battaglia dell’allenatore del Bologna contro la leucemia. Quando l’ho saputo non avevo la forza di chiamarlo – racconta Ibrahimovic – e non riuscivo a parlare, era lui che dava forza a me dicendo: è un piccolo momento che passa, ma tutto andrà bene. E Mihajlovic confessa di averlo corteggiato per portarlo al Bologna. Finisce in musica, con il quartetto sulle note di ‘Io vagabondo’ dei Nomadi con Amadeus e Fiorello che ribattezza subito il gruppo gli Abbadeus. Sì va tutto bene: a Sanremo se ne inventano di ogni tipo, ogni notte. E pazienza se gli ascolti calano. Sanremo resta.

 

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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