Fiorentina, Prandelli: «Sulle mie dimissioni ricostruzioni false, nessuno mi ha mancato di rispetto»

Cesare Prandelli
(Foto ANSA)

FIRENZE – Dal buen retiro di Orzinuovi, casa sua, Cesare Prandelli si è sentito costretto a intervenire per smentire le ricostruzioni sulle sue dimissioni, assolutamente false e inventate. C’è una sola verità dietro la decisione di dimettersi dalla Fiorentina a 10 gare dalla fine del campionato: quella di Cesare Prandelli. Il buon Cesare lo ha voluto ribadire oggi con fermezza, attraverso l’ANSA. Poche ma decise dichiarazioni per esprimere tutto il suo rabbioso sbigottimento davanti a quei veleni di Firenze, citta’ dalle passioni calcistiche forti, che si sono materializzati in contenuti che hanno preso a circolare sui social (nefandezze le definisce), all’indomani del suo addio da allenatore viola e verso chi li ha divulgati.

«Sono passati pochi giorni da una mia decisione sofferta, molto dolorosa, e mi accorgo che probabilmente qualcuno non ha capito il vero senso del mio gesto – la premessa di Prandelli – Sicuramente una minoranza, ma non per questo meno importante, sta riempiendo i canali social di nefandezze, ricostruzioni inventate di fatti mai esistiti». La maggior parte delle persone a Firenze, dove il tecnico di Orzinuovi ha scelto da tempo di vivere, ha rispettato la sua scelta anteponendo, come spesso accaduto nei suoi confronti, l’uomo al professionista. E la dimostrazione, oltre che a numerosi attestato di stima e affetto, è arrivata anche dai club della curva Fiesole con uno striscione esposto in questi giorni sulle cancellate dello stadio Franchi, davanti al centro sportivo della Fiorentina: «Viene prima l’uomo dell’allenatore, per sempre fieri del tuo amore», l’eloquente messaggio.

Ma, come evidenziato dallo stesso Prandelli, c’è qualcuno che trincerandosi dietro l’anonimato ha voluto smentire le motivazioni del tecnico con velenose illazioni fra gossip e tensioni da spogliatoio, diffuse attraverso whatsapp. «Bisognerebbe stigmatizzare e non dare risalto alla pochezza di spirito dei cosiddetti odiatori da tastiera – ha aggiunto Prandelli – ma c’è un limite e questo limite è stato oltrepassato. Lo devo alla mia famiglia, al club ma soprattutto ai miei calciatori che mai, dico mai, mi hanno mancato di rispetto o hanno avuto comportamenti offensivi nei miei confronti. Mi appello alla responsabilità di tutti: credete alle verità e non correte dietro a fenomeni senza moralità e etica del vivere civile».

Per spiegare le sue dimissioni l’ex ct aveva diffuso martedì una lunga toccante lettera dove aveva confidato il suo disagio rendendo pubblici aspetti molto personali e una volta raccolto le sue cose all’interno del centro sportivo si è rifugiato a Orzinuovi, il paese natio, dagli affetti più cari, la madre, i figli, i nipotini. Prandelli non pensava di dover rompere il silenzio per respingere velenose insinuazioni tali da richiedere un eventuale intervento dei legali. Ora comunque sia lui che la società viola hanno un solo obiettivo: che tutto finisca nel dimenticatoio. Perché il rispetto viene prima di ogni cosa. tutto.

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