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Musica: è morta Milva, la pantera di Goro, mito della canzone italiana

Milva, mito della canzone italiana
ANSA /JEN KALAENE

MILANO – E’ morta Milva. Se ne va un mito dai capelli rossi. La grande cantante e attrice, Ilvia Maria Biolcati, aveva 81 anni e viveva a Milano con la segretaria Edith e la figlia, Martina Corgnati, critica d’arte. La famiglia sta organizzando l’ultimo saluto. Negli anni Sessanta la sfida continua con Mina. Nella sua lunga carriera, Milva era passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, passando per la musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro, compresi i successi sul palco del Festival di Sanremo ma anche quelli sui palcoscenici di tutto il mondo.

A Sanremo aveva stabilito un record poco invidiabile: Milva era l’artista con più partecipazioni, 15, senza mai una vittoria. La pantera di Goro non si è mai spinta oltre il secondo posto del 1962. Milva è anche la cantante con più partecipazioni consecutive, nove, dal 1961 al 1969. La cantante dai capelli rossi non si è mai spinta oltre il secondo posto del 1962 (con Tango italiano e Stanotte al Luna Park). La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze. Per il colore dei suoi capelli è anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l’omonimo album, La Rossa, del 1980), soprannome che alludeva anche la sua fede politica di sinistra, rivendicata in numerose interviste.

Da tempo era lontana dalle scene. Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato «Non conosco nessun Patrizio» e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico.  All’epoca aveva commentato: «Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato».

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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