L’operazione scaturisce da un’indagine dei carabinieri avviata nel 2016 che ha consentito di rilevare una serie di illeciti ambientali da parte della società di gestione con grave nocumento per salute pubblica e ambiente.
Secondo le indagini, Alia, società ambientale fiorentina a prevalente capitale pubblico, avrebbe gestito illegalmente ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da «ammendante comportato misto, prodotto presso l’impianto Tmb, disperdendolo nell’ambiente con modalità non conformi a quelle previste dall’autorizzazione; smaltito illecitamente varie tipologie di rifiuti speciali non pericolosi presso la discarica di Case Passerini; scaricato sistematicamente sul suolo rilevanti quantità di percolato, prodotto presso l’ex discarica di Bosco ai Ronchi, all’interno di alcuni laghetti non impermeabilizzati; conferito presso vari impianti di ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi prodotti presso l’impianto di Faltona, utilizzando codici di classificazione (Cer) non corretti solo per conseguire un ingiusto profitto indiretto rappresentato dal risparmio sui costi di gestione che altrimenti dovevano essere affrontati».