Immigrazione, fallimento Ue. Agenzia Frontex non protegge frontiere da ingressi clandestini
La Corte dei Conti europea bacchetta la politica, anzi la non politica della Ue in tema d’immigrazione, confermando quanto l’Italia afferma fin dai tempi dei governi Berlusconi e poi Renzi, l’Unione Europea è completamente assente in tema di protezione delle frontiere e di redistribuzione dei migranti entrata nello spazio europeo, in particolare in Italia.
Nel mirino Frontex, l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne, che non ha aiutato con sufficiente efficacia gli Stati membri e i Paesi associati Schengen a gestire i loro confini. Inoltre, il suo operato non sarebbe idoneo a contrastare l’immigrazione illegale e la criminalità transfrontaliera. E’ quanto sostiene la Corte dei conti Ue in una relazione speciale su Frontex pubblicata oggi.
In seguito agli elementi raccolti, la Corte dei conti europea è giunta quindi alla conclusione che Frontex non ha pienamente adempiuto al mandato ricevuto nel 2016 per sostenere gli Stati membri nella lotta all’immigrazione illegale e alla criminalità transfrontaliera e ha sollevato dubbi anche sulla sua capacità di svolgere efficacemente il nuovo ruolo operativo che le è stato assegnato.
Le mansioni affidate a Frontex alle frontiere esterne dell’Ue sono fondamentali per la lotta alla criminalità transfrontaliera e all’immigrazione illegale, ha sottolineato Leo Brincat, membro della Corte responsabile della relazione. Nondimeno, Frontex non le assolve attualmente con efficacia. Ciò desta particolare preoccupazione nel momento in cui vengono conferite a questa Agenzia responsabilità aggiuntive.
La Corte, secondo quanto si legge in una nota, ha rilevato lacune e incoerenze nel quadro che disciplina lo scambio delle informazioni, il che ostacola la capacità di Frontex e degli Stati membri di monitorare le frontiere esterne e di reagire quando necessario. Inoltre, per quanto riguarda la lotta alla criminalità transfrontaliera, le operazioni congiunte non sono ancora sufficientemente sviluppate nelle attività quotidiane, a cui si aggiunge la mancanza di una rendicontazione sull’efficienza e sui costi dell’Agenzia.
Frontex, la cui sede principale è a Varsavia, è stata creata nel 2004 per rispondere, insieme alle autorità nazionali, alle problematiche relative alle frontiere dell’Ue come il terrorismo, la tratta di essere umani e il traffico di migranti. Nel suo rapporto, la Corte ricorda che nel 2019 è stato approvato un regolamento -non corroborato da alcuna valutazione preliminare -che ha però impresso una profonda svolta all’attività dell’Agenzia, facendone evolvere la funzione di sostegno e coordinamento in un ruolo di servizio operativo.
Per adempiere al nuovo mandato, si legge ancora nel documento, Frontex porterà il suo organico operativo fino a 10.000 unità entro il 2027 (rispetto ai 750 agenti del 2019) e la dotazione finanziaria dovrebbe raddoppiare, raggiungendo i 900 milioni di euro circa all’anno. Un importo ingente -osserva la Corte -deciso senza neanche accertare di cosa abbia bisogno Frontex per espletare il nuovo mandato e senza valutarne in alcun modo l’impatto sugli Stati membri. Alla luce dei molteplici rilievi formulati e visto che l’Agenzia non si è ancora adeguata ai requisiti del mandato del 2016, non è pronta -a giudizio della Corte -a dare efficace attuazione al mandato ricevuto nel 2019.
Un giudizio severissimo che squalifica completamente le ultime due Commssione (Junker e Von der Leyen, che in tutti questi ani non sono riuscite a dare una regolamentazione efficace ed equa al grave problema dell’immigrazione, in particolare quella clandestina, lasciando tutto il peso sulle spalle di Italia, Grecia e Spagna. mentre Germania, Francia e paesi del Nord Europa e dell’est brigano per mantenere questa situazione squilibrata, tutta a loro vantaggio.