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Conte come Cenerentola: ha visto svanire la carrozza per tornare a Palazzo Chigi

Giuseppe Conte

Avrebbe potuto essere una giornata trionfale, quella di ieri, 29 giugno 2021, festa di San Pietro e Paolo, per Marco Travaglio, pirotecnico direttore del Fatto Quotidiano: cominciata con l’elezione del professor Tomaso Montanari, suo collaboratore prediletto, a Rettore dell’Università per stranieri di Siena. E avrebbe raggiunto lo zenith, la giornata di Travaglio, se Beppe Grillo non avesse, in maniera perentoria, licenziato Giuseppe Conte, il suo politico di riferimento, per il quale ogni giorno scrive attacchi al vetriolo contro il governo Draghi. Grillo ha rovinato la giornata a Travaglio, bloccando il tentativo di Conte di diventare leader del Movimento 5 Stelle, con pieni poteri. Grillo, intelligente ma non generoso, come lo stesso Travaglio aveva sottolineato proprio ieri, ha rimesso i piedi nel piatto: buttando all’aria ogni tentattivo di organizzare e rendere aperto e democratico il M5S. Come Cenerentola, passato il momento di gloria, Conte ha visto svanire la carrozza che, nei suoi desideri, lo avrebbe potuto riportare a Palazzo Chigi.

Grillo ha rivendicato la posizione di padre-padrone assoluto dei grillini e del grillismo. Comanda lui. E nelle interlocuzioni con gli esponenti M5S più vicini, il professor Conte ha preso atto del post di Beppe Grillo e, secondo quanto riporta Il Foglio.it, avrebbe commentato proprio così: «Grillo ha scelto di fare il padre-padrone». Un commento ufficiale dell’ex premier è atteso prossimamente, ma ormai la strada è segnata. Da professore e avvocato, salito improvvisamente alla ribalta nazionale ed internazionale, facendo due governi di segno diverso (da Salvini al Pd) e decidendo le sorti del Paese nei mesi più drammatici della pandemia, Conte si ritrova nelle primitive spoglie – assolutamente rispettabili ma senza riflettori – di professore e avvocato. Il suo grande momento, per ora, è finito. Decisive le mazzate di Renzi prima, quando dovette lasciare Palazzo Chigi, e di Grillo ora, che ha praticamente reso inutile il suo tentativo di diventare capo del Movimento.

E’ vero che la galassia pentastellata è frastornata dalla reazione di Grillo. La gran parte dei parlamentari non si aspettava affatto che il garante potesse reagire, così come ha fatto, buittando fuori l’ex premier, ma era abbastanza convinta che si potesse arrivare a una mediazione. In ambienti grillini si sottolinea che Grillo, così facendo, ha affondato il Movimento e non avrebbe dovuto farlo per il bene del M5S e di quanti, arrivati al potere con le elezioni del 2018, ora non hanno più bussola e riferimento. Aleggia, sul M5S, l’ombra di una possibile scissione. Ma per Conte, in ogni caso, si prospetta una strada politica impraticabile, almeno per come l’aveva disegnata. Dovrebbe costruirsi un partito con i delusi di Grillo. Ma con quanto seguito? E’ andata così: Conte aveva praticamente vinto alla lotteria, 3 anni fa, ritrovandosi improvvisamente sulla poltrona più alta di Palazzo Chigi. Ma ora Grillo gli ha tolto di mano il biglietto vincente.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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