Skip to main content

L’Italia torna grande: Mancini pensa al Qatar. I nuovi nomi del ct. Azzurri a Firenze con la Bulgaria

Roberto Mancini
ANSA/Adam Warzawa POLAND OUT

ROMA  – Avrà un po’ di tempo per riposare, Roberto Mancini, Ct azzurro vincitore di Eurio 2020 a Wembley. Capace quindi di aggiungere il suo nome a quello dei grandi condogttieri azzurri:; Vittorio Pozzo, casmpione del mondo nel 1934 e nel 1938; Ferruccio Valcareggi, vincitore dell’Europeo del ’68; Enzo Bearzot, vincitore del mondialwe del 1982; Marcello Lippi, vincotore del mondiale 2006. La sua Italia tornerà in campo a Firenze, il 2 settembre, contro la Bulgaria in una partita di qualificazione per il mondiale qatariota.

RIVOLUZIONE – Ne ha fatta di strada, Roberto Mancini, con la Nazionale. Dal disastro dell’eliminazione dal mondiale russo del 2018 alla straordinaria vittoria di Wembley: 13 novembre 2017 e 11 luglio 2021. E’ racchiusa in due date la rivoluzione che la nazionale ha saputo portare al suo interno, rinnovandosi grazie ad un mix di programmazione e sperimentazione. Ingredienti esaltati dal lavoro di Roberto Mancini, ct dal maggio 2018 e fresco di rinnovo fino al 2026. «Resto in azzurro per vincere, e velocemente», aveva detto due mesi fa, ponendo la firma sul prolungamento del contratto. E’ stato di parola, assemblando una squadra che magari non brilla per fuoriclasse, ma è bella da vedere, con un gioco moderno, capace di soffrire ed esaltarsi, mai rassegnata o preda del vittimismo. Un gruppo che aveva saputo riaccendere l’amore dei tifosi già prima del successo di Wembley. E che guarda già al futuro, in cerca di nomi nuovi, come Raspadori. Se infatti il rinascimento azzurro – come titola lo spagnolo Marca – è compiuto, ora all’orizzonte s’intravede un 2022 che potrebbe rivelarsi addirittura straordinario.

ZANIOLO – Il Covid ha stravolto i calendari e si profila un’accoppiata Europeo-Mondiale (in Qatar, per la prima volta tra novembre e dicembre) ravvicinata come mai è accaduto in passato, dove l’Italia potrà presentarsi da Campione continentale, sempre che Wembley non sia vissuto come l’apice di un ciclo, ma come tappa sul percorso di un’ulteriore crescita. L’estate sarà senza azzurri fino al 2 settembre, quando contro la Bulgaria l’Italia riprenderà il cammino delle qualificazioni. il 6 ottobre, a Milano, è in programma la semifinale di Nations League con la Spagna, occasione di nuovi innesti. Che sviluppi ci si può attendere da qui all’inverno 2022? L’Europeo ha detto chiaramente punti di forza e punti deboli di questa nazionale: una difesa solida ma avanti con l’eta’, un centrocampo dai piedi buoni ma in cerca di ricambi, un attacco col rebus centravanti. Nei suoi tre anni da ct Mancini non ha mai guardato ai nomi, preferendo scoprire il talento li’ dove il reparto nevralgico e’ il centrocampo. Mancini si augura di recuperare Lorenzo Pellegrini, che un infortunio muscolare ha privato dell’Europeo e, soprattutto, di sciogliere l’incognita Nicolò Zaniolo. Il romanista, reduce da un doppio, grave, infortunio ai legamenti delle ginocchia, è ormai tornato ad allenarsi. il ct crede in lui, tanto da averlo convocato ancor prima che esordisse in serie A.

SENSI – Un altro giocatore da recuperare è Sensi, che piacerebbe alla Fiorentina, troppo spesso fermato dagli infortuni: l’interista è la naturale alternativa a Jorginho, giocatore chiave ma costretto a un tour de force difficile da ripetere. Tra i giovani, occhi puntati su Rovell. Un po’ meno rosea la situazione in difesa, portiere a parte come ha dimostrato Donnarumma, ultimo frutto di una lunga tradizione di grandi numero 1. In Qatar potrebbe non esserci più capitan Chiellini (anche se le vittorie allungano la vita sportiva) e Bonucci, che non è più un ragazzino, ha giurato che farà di tutto per tenere sulla corda l’amico Giorgio, con il quale compone una cioppia di centrali difensivi di caratura mondiale. I due insieme sommano 70 primavere ed un carico di carisma ed esperienza che non sarà facile rimpiazzare. Sotto la loro ala crescono giovani come Bastoni, gia’ solido in personalità, e Mancini. Capitolo terzini: Di Lorenzo, partito dalla panchina, ha dimostrato di avere la personalità per meritare il posto da titolare.

QATAR – Manca un vice Spinazzola, ossia un esterno in grado di dare sprint con le sue accelerazioni. In questo senso il nome giusto potrebbe essere LAZZARI. Ma il reparto dove più si sente la mancanza di un talento è l’attacco. il ct spera che la prossima stagione gli dia l’occasione di scoprire un giocatore adatto alla sua visione di gioco o, in assenza, una nuova soluzione, vedi l’intuizione del falso nueve utilizzata in finale. Immobile ha vissuto un Europeo difficile, e Belotti non ha convinto quando è stato chiamato. Se si parla di centravanti d’area, l’unico ad aver mosso sogni azzurri è Scamacca. Se invece il ct cercherà un attaccante diverso, ecco Raspadori. In attesa di scoprire se questa pepita esiste (magari proprio con il recupero di Zaniolo) una certezza c’è: l’Italia è tornata al tavolo delle grandi. Ora deve lavorare per restarci. E per superare tutte le concorrenti. Magari proprio al mondiale, difficile anche per il clima e per l’ambiente, in Qatar.

Enzo Bearzot, Ferruccio Valcareggi, marcello lippi, Qatar, Raspadori, Roberto Mancini, Sensi, Vittorio Pozzo, Zaniolo


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741