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Pnrr Italia: fiume di miliardi (82, il 40% del totale) blindati dal governo per il Sud

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

ROMA – Come per il passato anche questo governo privilegerà il Sud nella distribuzione di finanziamenti del Pnrr Italia. Ottantadue miliardi, pari al 40% dei 200miliardi del Recovery Fund, sono destinati al Mezzogiorno. Un altro fiume di miliardi investiti nel Mezzogiorno, pozzo senza fondo.

Questa la suddivisione per capitoli di spesa: Digitalizzazione 14,6miliardi (36,1% del totale nazionale); Rivoluzione verde e transizione ecologica 23 miliardi (34,3%); Infrastrutture per la mobilita’ sostenibile; 14,5 miliardi (53,2%); Istruzione e ricerca14,6 miliardi (45,7%); Inclusione e coesione 8,8 miliardi (39,4%);Salute 6 miliardi (35-37%).La ministra per il Sud e la Coesione Territoriale Mara Carfagna ha fatto sapere che la regola del 40% prevista dal Pnrr sara’ fissata con un apposito provvedimento in tutti i bandi di gara in modo da renderla inderogabile.

La puntualizzazione si e’ resa necessaria dopo la pubblicazione di alcuni studi secondo i quali, a conti fatti lo stanziamento effettivo per il sud si ferma a 22 miliardi. Questo squilibrio deriva dal fatto che per alcune linee di investimento, soprattutto nelle infrastrutture, c’e’ una descrizione puntuale degli interventi nel Mezzogiorno, in altri casi invece, si dispone solo di una stima. Proprio per evitare disparita’ il governo sta lavorando ad un sistema di monitoraggio per il rispetto della destinazione territoriale all’interno della struttura di governance del piano. Vale a dire la segreteria tecnica della Presidenza del Consiglio e la struttura dedicata al Mef.

Tutto questo per evitare che gli impegni solennemente presi con Bruxelles vengano disattesi. L’impegno piu’ consistente riguardale Ferrovie con uno stanziamento globale del Pnrr di 11,1 miliardi di cui 2,5 miliardi per l’ammodernamento con le linee ad Alta Velocita’ o Alta capacita’ al Sud, 6,2 miliardi al Nord, 270 per sviluppo tecnologico e 2,2 per potenziamento principali nodi metropolitani che secondo il testo inviato a Bruxelles dovrebbero diventare cantieri entro il 2022. Le tabelle sono ormai da piu’ di50 giorni presso gli uffici della Unione Europea e in tal modo non sara’ piu’ possibile ritardare l’avanzamento almeno delle opere partite. Oltre ai finanziamenti del Recovery Fund al Sud saranno destinati anche 8,4 miliardi provenienti dal React-Eu (il piano straordinario anti-covid previsto dalla Ue), 54 miliardi dei Fondi strutturali e di investimento europei (relativi al periodo2021-27), 58 miliardi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione(sino al 2030) e circa un miliardo del Just Transition Fund. A questa gran mole di investimenti, secondo le tabelle inviate a Bruxelles, spetta il compito di rilanciare il processo di convergenza tra Nord e Sud e spingere la crescita del Sud: le stime la proiettano intorno al 24% fino al 2026 (scadenza del piano) a fronte di una media nazionale del 15%.

Previsto anche un aumento considerevole dell’occupazione, pari a un +4,9% per i giovani e +5,5% per quella femminile. Obiettivi raggiungibili a patto che investimenti e riforme siano effettivamente realizzati e che le amministrazioni meridionali siano sostenute nell’opera di progettazione e partecipazione ai bandi gara. In particolare, gli interventi sulla rete ferroviaria del Sud permetteranno di ridurre i tempi di percorrenza e di aumentare la capacita’ secondo questo cronoprogramma. La Napoli-Bari sara’ percorribile in 2 ore, rispetto alle attuali 3 ore e 30 minuti. Ci sara’ un aumento della capacita’ da 4 a 10 treni/ora sulle sezioni a doppio binario, e un adeguamento delle prestazioni per il transito dei treni merci. Sulla Palermo-Catania-Messina e’ prevista una riduzione del tempo di percorrenza di oltre 60 minuti sulla tratta Palermo-Catania rispetto alle attuali 3 ore, e un aumento della capacita’ da 4 a10 treni/ora sulle tratte in raddoppio. Salerno-Reggio Calabria: il tempo di percorrenza sara’ ridotto di80 minuti; inoltre, ci sara’ un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci, in particolare per il porto di Gioia Tauro ulteriori significative risorse sono previste da subito a valere su risorse nazionali.

-Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia: saranno realizzate alcune tratte intermedie del progetto, al completamento del quale i tempi di percorrenza saranno ridotti di 30 minuti sulla tratta Napoli-Taranto (via Battipaglia) rispetto all’attuale tempo richiesto di 4 ore, la capacita’ sara’ aumentata da 4 a 10 treni all’ora sulle sezioni in fase di aggiornamento e la linea ferroviaria sara’ adattata per consentire il passaggio dei treni merci. Diverse linee ferroviarie nel Sud Italia presentano colli di bottiglia nel loro collegamento con il resto della rete ferroviaria e nei nodi chiave del traffico e conseguentemente hanno bisogno di essere elettrificate e modernizzate in termini di qualita’ del servizio. Si prevedono interventi specifici per potenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia (ad esempio in Molise, Basilicata ecc.), per realizzare gli interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti (Taranto e Augusta)e aeroporti (Salerno, Olbia, Alghero, Trapani e Brindisi), per aumentare la competitivita’ e la connettivita’ del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilita’ ferroviaria di diverse aree urbane del Mezzogiorno.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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