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Obbligo vaccinale: sanitari no vax presentano ricorso Tar, rischio caos negli ospedali

ROMA – Dal quotidiano il Tempo riprendiamo una notizia nascosta dai media schierati con il governo scatenato contro i non vaccinati. Da quando si è deciso di rendere obbligatoria la vaccinazione per il personale sanitario è partita una raffica di ricorsi al Tar da parte di chi non ha alcuna intenzione di immunizzarsi.

Molti ne sono arrivati, come scrive il Tempo, ai Tribunali di Firenze e Torino, ma non solo. Ciò fa presagire un caos che rischia di compromettere il completamento del piano vaccinale. Il Tar di Bologna, per esempio, ha accolto l’istanza di fissazione del ricorso contro la decisione delle Asl di sospendere il personale che rifiuta il vaccino anti Covid. La data dell’udienza non è ancora stata fissata ma, secondo l’avvocato che li rappresenta, i sanitari non vaccinati potranno continuare a esercitare la professione senza alcuna limitazione, in attesa del giudizio di merito.

In Italia gli operatori sanitari no vax o ni vax sono ancora oltre 45mila, più del 30 per cento, e i ricorsi fanno pensare a uno scenario piuttosto preoccupante, scrive il quotidiano romano: qualora le Asl sospendessero l’intero personale non vaccinato, «si rischierebbe la paralisi dell’intera sanità», scrive il Tempo. Diversa l’interpretazione della Regione Emilia Romagna, che in una nota ha precisato che in realtà non c’è stato alcuno stop ai procedimenti di sospensione. Dunque, i procedimenti avviati dalle Aziende sanitarie per ottemperare all’obbligo vaccinale dei sanitari previsto dalla legge nazionale «sono oggi pienamente efficaci ed operativi».

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