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Trasporto aereo: nel 2020 persi un milione di posti di lavoro nel mondo

ROMA – L’International Air Transport Association (IATA) ha pubblicato il suo report IATA World Air Transport Statistics (WATS) con i dati sulle prestazioni per il 2020 che hanno dimostrato gli effetti devastanti sul trasporto aereo globale durante quell’anno della crisi Covid-19 e confermato come lo scorso anno sia stato il peggiore mai registrato dall’Associazione.

“Il 2020 è stato un anno che tutti vorremmo dimenticare. Ma l’analisi delle statistiche sulle prestazioni per l’anno rivela una straordinaria storia di perseveranza – ha affermato Willie Walsh, Direttore Generale della IATA –. Al culmine della crisi nell’aprile 2020, il 66% della flotta di trasporto aereo commerciale mondiale è stata bloccato a causa della chiusura delle frontiere o dell’imposizione di rigorose quarantene da parte dei governi. Un milione di posti di lavoro sono scomparsi. E le perdite del settore per l’anno sono state pari a 126 miliardi di dollari. Molti governi hanno riconosciuto contributi all’aviazione e hanno fornito linee di finanziamento e altre forme di supporto. Ma sono state le azioni rapide delle compagnie aeree e l’impegno delle nostre persone che hanno permesso all’industria aerea di attraversare l’anno più difficile della sua storia”.

In base ai dati elaborati dalla IATA, a livello di sistema, le compagnie aeree hanno trasportato 1,8 miliardi di passeggeri sui servizi di linea, con un calo del 60,2% rispetto al 2019. In media, nel 2020 si è verificata una perdita di 71,7 dollari per passeggero, corrispondente a perdite nette di 126,4 miliardi di dollari complessivamente. Le compagnie del Medio Oriente sono quelle che hanno subito la maggior percentuale di perdite per il traffico passeggeri con un calo del 71,5% in termini di passeggeri per kilometro rispetto al 2019, seguita dall’Europa (-69,7%) e dalla regione dell’Africa (-68,5%), mentre la Cina è diventata per la prima volta il più grande mercato interno nel 2020.

Per quel che riguarda il trasporto merci, l’Associazione ha messo in evidenza che è stato il “punto luminoso” del settore che – si legge in una nota – “si è adattato per mantenere le merci in movimento, inclusi vaccini, dispositivi di protezione individuale (DPI) e forniture mediche vitali, nonostante il massiccio calo di capacità dalle “pance” degli aerei passeggeri”.

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