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Durigon si è dimesso da incarico di governo e accusa: altri non l’hanno fatto

LATINA – «Per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo, a svilire e denigrare la mia memoria affettiva, a snaturare il ricordo di ciò che fecero i miei familiari proprio secondo quello spirito di comunità di cui oggi si avverte un rinnovato bisogno, ho deciso di dimettermi dal mio incarico di Governo che ho sempre svolto con massimo impegno, orgoglio e serietà». Lo annuncia il deputato leghista Claudio Durigon
in una lettera aperta.
«Gli italiani -aggiunge- da noi e dal Governo si aspettano soluzioni, non polemiche. Quindi faccio un passo a lato, per evitare che la sinistra continui a occuparsi del passato che non torna, invece di costruire il futuro che ci aspetta. Io continuo, anche senza il ruolo di sottosegretario, a lavorare per difendere Quota 100 e impedire il ritorno alla legge Fornero, e a ottenere saldo e stralcio, rottamazione e rateizzazione per i 60 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da settembre, massacrando famiglie e imprese. Non solo. Il tempo che non passerò più al ministero lo dedicherò anche alle mie amate comunità di Latina e Roma: hanno bisogno di progetti, efficienza, sicurezza e lavoro, non di incapacità e polemiche. Da militante fra i militanti, avrò anche più tempo per raccogliere firme per i referendum sulla giustizia fino a settembre, così da arrivare a un milione di firme». Auguro buon lavoro a chi prenderà il mio posto. In un grande partito come la Lega -conclude Durigon- siamo tutti sostituibili, tranne Matteo Salvini che ringrazio per il sostegno, la vicinanza politica, morale e umana che ha avuto nei miei confronti. Non da ultimo, ringrazio i tanti militanti, simpatizzanti o elettori che mi hanno inviato messaggi di vicinanza in questi giorni»

«Aggiungo che tutta questa polemica sta diventando l’alibi di chi, in malafede, intende coprire altri problemi: mi riferisco in particolare ai limiti del Viminale (più di 37mila sbarchi dall’inizio dell’anno contro i 17.500 del 2020
e i 4.800 del 2019, per non parlare dello scandalo del rave abusivo), o delle incredibili parole di Giuseppe Conte sul dialogo con i Talebani». Lo scrive il deputato della Lega Claudio Durigon, in una lettera aperta in cui annuncia le sue dimissioni da sottosegretario all’Economia. «E i vari professionisti della strumentalizzazione -aggiunge- sono gli
stessi che ancora oggi troppo spesso tacciono quando si negano i massacri delle Foibe, o appoggiano Paesi e organizzazioni che inneggiano all’uccisione degli ebrei e alla cancellazione dello Stato di Israele».

Durigon colpisce nel segno, le dimissioni vengono invocate e accolte solo quando riguardano esponenti di destra, quando riguardano la sinistra non se ne parla nemmeno. i casi citati dall’ex sottosegretario sono inequivocabili.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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