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Vaccini: arriva Hexapro, un cerotto al posto dell’iniezione. Novità americana

ROMA –  Un cerotto per somministrare il vaccino senza siringa. Semplice da utilizzare e dai costi contenuti, è l’ultima innovazione in materia di farmaci, pensata soprattutto per i Paesi con economie povere e sistemi sanitari inadeguati alla pandemia, anche per l’accesso ridotto ai vaccini, nei quali la campagna di immunizzazione procede a rilento, o molto spesso non è ancora partita.

Risultato di una collaborazione tra Università del Queensland e del Texas, il cerotto è stato pensato, infatti, come soluzione anti-Covid low cost, che richiede una sola somministrazione e permette una facile conservazione a temperatura ambiente, superando inoltre le remore di chi ha paura dell’ago.

Uno studio inglese pubblicato su Psychological medicine dai ricercatori dell’Università di Oxford ha ad esempio riscontrato su oltre 15mila adulti intervistati una fobia del sangue e delle iniezioni nel 26,2% dei casi. Un fattore che può aver incrementato la riluttanza a sottoporsi al vaccino anti-Covid.

La novità è stata presentata tramite uno studio pubblicato sulla rivista “Science Advances” che promuove i buoni risultati ottenuti nei test sugli animali del principio attivo dietro l’invenzione: l’Hexapro.

Il suo funzionamento nella pratica aggira l’iniezione ma non la puntura in senso stretto: il cerotto si compone infatti di 5mila minuscoli aghi tramite i quali la sostanza passa attraverso la cute.

Vaccini, un cerotto al posto dell’iniezione: test incoraggianti
Si tratta di un prodotto, già in fase di sperimentazione clinica nella formulazione iniettabile, basato su una versione modificata della proteina virale Spike, renderebbe il preparato più stabile e più a lungo.

Una caratteristica che gli permetterebbe dunque di essere conservato 25 gradi per oltre un mese e anche fino a 40 gradi per una settimana.

Nei test condotti finora sugli animali, l’Hexapro sarebbe risultato efficace nella protezione dall’infezione da coronavirus, provocando una forte risposta immunitaria, secondo i risultati pubblicati nello studio anche maggiore di quella del vaccino somministrato tramite iniezione.

Il cerotto rappresenta solo una delle innovazioni in materia di vaccini, sviluppate nel corso della pandemia. Tra le ricerche più avanzate, allo studio di diversi laboratori nel mondo, anche il vaccino tramite spray, una modalità che potrebbe fornire protezione anche migliore perché andrebbe ad agire direttamente nel tratto respiratorio superiore rinofaringeo provocando una risposta immunitaria locale (qui abbiamo parlato dell’inalatore di nanocorpi per bloccare il virus)

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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