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Green pass: regioni chiedono inasprire regole, governo nicchia, politica divisa

Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga durante una conferenza stampa a Trieste

ROMA – Si fa sempre più insistente la richiesta delle Regioni di modificare e inasprire le regole sul Green pass. Dopo l’appello in cui chiedevano misure più severe per i non vaccinati, le Regioni invitano il Governo a fare una riflessione urgentissima alla luce della recente impennata di contagi e in previsione di un Natale con meno restrizioni del precedente.

Perché il Green pass potrebbe cambiare ancora
L’obiettivo è quello di scongiurare il passaggio in zone gialle o arancioni con l’avvicinarsi delle feste natalizie, e tutelare la salute dei cittadini. Secondo quanto si apprende, il Governo starebbe già valutando delle soluzioni che potrebbero essere discusse in Cdm il prossimo giovedì.

Al momento, i temi sul tavolo sono soltanto due:

la modifica della durata di validità del Green pass, che potrebbe scendere a 9 mesi alla luce del calo di efficacia dei vaccini;
l’obbligo di terza dose al personale sanitario.
A questo proposito, il commissario per l’emergenza Figliuolo ha dato indicazione alle Regioni di anticiparsi con la somministrazione delle terze dosi agli over 40 già dal 22 novembre. Potranno riceverla anche le persone dalla fascia 40-59 a patto che siano passati sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale.

Lockdown per non vaccinati e regola 2G, politica divisa
Non appare quindi una strada percorribile quella di un inasprimento delle misure per i non vaccinati, al contrario di quanto succede in Germania o in Austria con la regola delle 2G. In Italia, però, c’è condivide invece questa visione e chi invece no.

La posizione di Brunetta
Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al Forum dell’Agricoltura di Coldiretti, ha dichiarato: “Un Green pass rafforzato deve colpire soprattutto i non vaccinati, gli irriducibili che devono essere reclusi ed esclusi dalla vita collettiva e dall’economia”. Il ministro ha aggiunto: “Mi impegno ha sostenere questo in Cdm”.

La posizione di Salvini
Di tutt’altro avviso il leader della Lega Matteo Salvini, che nella registrazione della puntata di “Porta a porta” del 18 novembre ha affermato che “bisogna evitare le chiusure per tutti. Dobbiamo unire, pacificare, non dividere, isolare, discriminare”. Per Salvini “il tampone è il mezzo più sicuro, perciò è più sicuro un non vaccinato che ha il tampone negativo, che un iper vaccinato senza tampone”.

La posizione di Di Maio
Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il lockdown per i no vax “oggi non è oggetto di decisione, ci sono governatori che l’hanno proposto, ma lo schema di lavoro è che deve essere la comunità scientifica a dirci cosa fare”.

“Bisogna andare avanti con le vaccinazioni. Il tema non è neanche l’obbligo di vaccini, il tema è la terza dose”, ha ribadito il ministro a margine della presentazione del suo libro al Festival di libri e Altrecose di Pescara.

L’appello delle Regioni
Non cedono le Regioni. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha affermato che “il 90% degli italiani non può essere tenuto in scacco da un 10% che non comprende l’importanza del vaccino. I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la propria vita, il lavoro, la socialità”.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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