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Firenze, Gavinana: parcheggio privato al posto di un podere del ‘300. Protesta un comitato

Un parcheggio

FIRENZE – Un parcheggio privato per circa 80 posti macchina, nel cuore del quartiere fiorentino di Gavinana, tra via di Ripoli, Caponsacchi e Accolti, in un terreno verde, con alberi anche di pregio e una stupenda casa colonica, che era parte di un vasto podere denominato la Mattonaia, di cui resta la testimonianza di un antico lavatoio. Qui, fino a qualche anno fa, abitavano un contadino e la sua famiglia, c’erano viti e verdure. Ma ora tutto rischia di essere seppellito in una colata di cemento per costruirci un parcheggio, contro il quale un gruppo di cittadini si batte da oltre dieci anni.

I cittadini di Gavinana lamentano che così non viene tutelata la salute dei cittadini se si concede di cambiare la destinazione d’uso di un hortus conclusus trasformandolo in un parcheggio lesivo della salute delle circa cinquecento persone che vivono in case e appartamenti con finestre che si affacciano su questo spazio”.«In primo luogo vogliamo segnalare che tale progetto è uno scempio dal punto ambientale e paesaggistico, inoltre risulta in palese contrasto con le politiche comunali, volte (almeno sulla carta) a salvaguardare la qualità della vita dei propri cittadini e a tutelare il verde cittadino con frequenti interventi di piantumazione», denuncia il comitato di protesta contro la realizzazione del parcheggio che snatura un’area verde con alberi da frutto e olivi (e lucciole d’estate) sostituendola con decine di posti macchina. 

Un altro aspetto su cui il comitato di protesta intende  focalizzare l’attenzione dell’amministrazione cittadina e dell’opinione pubblica è che quest’area verde di forma triangolare usufruirebbe di due corsie di accesso anguste su strade già abbastanza problematiche sul fronte del traffico come via Caponsacchi e via di Ripoli, che diventerebbero ancor più congestionate del solito, tralasciando l’evidente rischio per i residenti che circolano a piedi nelle suddette corsie d’accesso, davvero troppo strette per consentire il passaggio in sicurezza di un’auto e contemporaneamente di un pedone .Preoccupa molto il fatto che, sia le norme del Codice della strada che le prescrizioni comunali, impongano una separazione fra flusso veicolare e quello dei pedoni/portatori di handicap, giustamente a tutela della incolumità di questi ultimi. Purtroppo, sia per l’accesso da via di Ripoli che soprattutto per quello da via Caponsacchi (largo appena m. 2,64), SE la separazione non viene realizzata correttamente, è la stessa sicurezza dei cittadini ad essere a rischio.

 

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Ernesto Giusti


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