
PARIGI – La Francia tira un freno nell’immediato per contrastare un’ondata di Omicron ancora impetuosa e adotta il super green pass per locali e treni. Ma allo stesso tempo avvia un percorso di uscita dalla fase d’emergenza che inizierà il 2 febbraio, tra le altre cose con la rinuncia all’obbligo di mascherina all’aperto e al telelavoro.
Una decisione, annunciata dal governo, che tiene conto della tenuta del sistema sanitario.
La Francia ha registrato ancora una volta oltre 400mila nuovi contagi. Una cifra impressionante, che tuttavia non offusca alcuni segnali incoraggianti, ha rilevato il premier Jean Castex. Spiegando che la variante Delta e’ diventata molto minoritaria, Omicron ha cominciato a calare e l’occupazione di letti in terapia intensiva diminuisce da una settimana. In quest’ottica il governo ha ritenuto opportuno programmare un primo rallentamento delle restrizioni. Così il 2 febbraio verrà eliminato l’obbligo di mascherine all’esterno, l’obbligo di smart working e cadranno i limiti di pubblico negli stadi, al cinema e a teatro. Il 16 riapriranno le discoteche. A fine mese, al rientro dalle vacanze invernali, sarà’ messo un termine al protocollo sanitario anti Covid nelle scuole. Prima però è necessario accelerare con le vaccinazioni, provando a convincere i tanti scettici. E da lunedì entrerà in vigore il super green pass, sul modello italiano, per accedere a bar, caffè, cinema e treni a lunga percorrenza.
Misure proporzionate per evitare la paralisi economica e sociale, nella misura in cui l’aumento dei contagi non impatta in modo drammatico sui ricoveri. Su questo si va progressivamente orientando tutta Europa.
L’attenzione, comunque, resta alta, perché il picco di Omicron non è stato ancora raggiunto, ed anzi il rosso scuro si
allarga nella mappa dell’Ecdc: tutta l’Europa occidentale e meridionale è nella categoria di massimo rischio, con
Scandinavia, Baltici e gran parte dell’area centro-orientale.