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Covid-19: in 2-4 settimane caleranno molto terapie intensive, «la strada è in discesa». Lo afferma Sileri

ROMA – In questi ultimi giorni le future linee del governo in merito alla pandemia ancora estesa vengono anticipate più dal sottosegretario Sileri che dal ministro Speranza o dal premier Draghi. E si tratta di affermazioni significative: «In alcune settimane, verosimilmente 2-4, caleranno molto i ricoveri per Covid nelle terapie intensive in Italia. Il calo sarà importante, quindi la strada è davvero in discesa». A dirlo, ospite della trasmissione ‘I fatti vostri’ su Rai2, il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri.
«Ci sono numeri -spiega Sileri- che danno la contezza di una discesa dei contagi e anche dei ricoveri. Calano lentamente e progressivamente i ricoveri nelle nostre terapie intensive, che sono lo specchio dell’entità del problema. Calato il numero dei ricoveri calerà anche quello dei decessi, come nelle scorse ondate. Per primo cala il numero contagi, poi quello dei ricoveri, infine quello dei decessi. I tempi -aggiunge – sono difficili da stabilire oggi, anche perché accadrà da noi quello che sta accadendo in altri Paesi europei, ma verosimilmente in alcune settimane, 2-4 settimane, avremo un calo significativo, direi drammatico nel senso buono del termine, di questi ricoveri. Quindi la strada e’ davvero in discesa».

E alla domanda su quando le restrizioni verranno allentante, come avviene in altri Paesi europei, il sottosegretario alla Salute spiega che ci si sta lavorando ma invita alla prudenza e alla gradualità. «Stiamo già lavorando a questo-rileva- un allentamento delle misure è una cosa che accadrà già nelle prossime settimane. Però attenzione: le misure
restrittive devono essere tolte con gradualità e anche con intelligenza. Non va fatto tutto subito. È un fatto che le toglieremo: si parte dalla mascherina, da una rimodulazione di quarantene e isolamenti, come abbiamo già fatto. Non dobbiamo correre troppo, aspettiamo un ulteriore calo significativo dei contagi e dei ricoveri e poi sicuramente verrà fatto. Acceleriamo magari la rimozione di alcune restrizioni perché il virus, nella circolazione odierna e soprattutto su una popolazione largamente vaccinata ce lo consente».

E insiste sugli over50 non vaccinati: «Vi è un numero importante di non vaccinati tra gli over 50: sopra il milione e mezzo, intorno al milione e sei-settecentomila persone ancora non vaccinate che si stanno avvicinando alla vaccinazione. Sono quelle persone che sono dubbiose e sulle quali dobbiamo agire con maggior forza, intendo dire di dialogo. Occorre avvicinarle e far capire loro l’importanza della vaccinazione- aggiunge Sileri- perché saranno le stesse persone in quella fascia di età che potranno rischiare complicanze magari il prossimo anno, in autunno,
quando continuerà a circolare o circolerà ancora di più il virus, non so se questa variante o un’altra, immagino e spero la stessa che già conosciamo». Buoni propositi di Sileri, peccato che il governo di cui fa parte, sulla spinta del suo ministro Speranza, abbia deciso invece finora di costringere i non vaccinati ad assumere le dosi non con la convinzione, ma con la costrizione, impedendo loro in pratica di svolgere una vita normale e di esercitare i loro diritti costituzionali.

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Ezzelino da Montepulico


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