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Pensioni di marzo più alte: grazie alla perequazione. Pagate per l’ultima volta in anticipo

sede Inps 2020. ANSA/CLAUDIO PERI

Potrebbe essere l’ultimo mese nel quale i pensionati ricevono il pagamento anticipato dell’asstno, perché quasi sicuramente da aprile non sarà prorogato lo stato di emergenza. Ma ancora per marzo vengono pagate in anticipo. Prosegue infatti l’impegno di Poste Italiane nell’assicurare l’erogazione dei propri servizi nel rispetto delle disposizioni Covid, a tutela dei pensionati e dei dipendenti.

Le date del pagamento

Le pensioni del mese di marzo per i pensionati titolari di un Conto BancoPosta, di un Libretto di Risparmio o di una Postepay Evolution saranno erogate in anticipo a partire dal 23 febbraio e fino all’1 marzo. Come sempre, per chi ritira direttamente in Posta la pensione, anche per questo mese il pagamento viene scaglionato a seconda dell’iniziale del proprio cognome. Ecco il calendario ufficiale comunicato da Poste:

Per gli uffici postali aperti 6 giorni:

  • dalla A alla B 23 febbraio
  • dalla C alla D 24 febbraio
  • dalla E alla K 25 febbraio
  • dalla L alla O 26 febbraio
  • dalla P alla R 28 febbraio
  • dalla S alla Z 1 marzo.

Per gli uffici postali aperti 5 giorni:

  • dalla A alla C 23 febbraio
  • dalla D alla G 24 febbraio
  • dalla H alla M 25 febbraio
  • dalla N alla R 26 febbraio
  • dalla S alla Z 28 febbraio.

Per gli uffici postali aperti 4 giorni:

  • dalla A alla C 23 febbraio
  • dalla D alla K 24 febbraio
  • dalla L alla P 25 febbraio
  • dalla Q alla Z 26 febbraio.

Per gli uffici postali aperti 3 giorni:

  • dalla A alla D 23 febbraio
  • dalla E alla O 24 febbraio
  • dalla P alla Z 25 febbraio.

Per gli uffici postali aperti 2 giorni:

dalla A alla K 23 febbraio
dalla L alla Z 24 febbraio.

Per gli uffici postali aperti 1 giorno: il pagamento è effettuato a tutte le lettere nella stessa giornata del 23 febbraio.

Pensioni di marzo più alte

La pensione di marzo è particolarmente attesa dagli italiani perché sarà più pesante: scatta infatti l’aumento dell’importo dell’assegno pensionistico. L’aumento delle pensioni da marzo 2022 è legato a due importanti novità: l’applicazione da parte dell’INPS delle nuove aliquote IRPEF e detrazioni previste dall’ultima Legge di Bilancio 2022, e la rivalutazione delle pensioni. Infatti le pensioni marzo 2022 saranno più alte grazie alla rivalutazione dovuta al meccanismo della perequazione, che si applica a tutti i trattamenti pensionistici ed avverrà in queste misure (con un meccanismo a “scaglioni”):

100% dell’inflazione, per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo;

90% dell’inflazione, per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo

75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo.

Il dato base di riferimento, dunque, è il trattamento minimo di pensione. Quello del 2021 era stabilito in 515,58 euro e quello per il 2022 è aumentato a 523,83 euro.

Ricordiamo che ora per andare in Posta, e quindi anche per andare a ritirare la pensione, serve il green pass base, cioè rilasciato in seguito a vaccino, guarigione o tampone.

Ricordiamo anche che esiste una convenzione stipulata tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri in base alla quale i pensionati di tutto il paese di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali e che riscuotono normalmente la pensione in contanti, potranno richiedere, delegando al ritiro i Carabinieri, la consegna della stessa pensione a domicilio per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, evitando così di doversi recare negli Uffici postali.

La lista degli Uffici Postali abilitati al pagamento delle pensioni e relative informazioni sulle giornate di apertura sono disponibili anche sul sito aziendale http://www.poste.it e al numero verde 800.00.33.22.

In questo momento di difficoltà e di confusione, con le schermaglie già preelettorali fra le forze politiche, anche di maggioranza, abbiamo ritenuto di chiarire le modalità di riscossione della pensione da parte dei pensionati, persone per lo piùm avanti negli anni, aialle quali il governo voleva, inizialmente, consentire l’accesso agli uffici postali solo con il suoer gtreenpass. Facendo marcia indietro solo quando, non solo le opposizioni, ma anche qualche esponente della maggioranza, hanno fatto comprendere a Speranza e compagni che avrebbero rischiato di affamare non pochi anziani pensionati.

aumento, pensioni, poste

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