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Mosca ritira le truppe intorno a Kiev, Zelensky accetta neutralità Paese, Biden fa marcia indietro. Passi avanti per i negoziati

EPA/ROMAN PILIPEY

Alla vigilia dei nuovi colloqui tra Kiev e Mosca, in programma domani 29 e dopodomani 30 marzo 2022 in Turchia, il presidente Volodymyr Zelensky afferma di essere pronto ad accettare lo status di neutralità dell’Ucraina come parte di un accordo di pace con la Russia.

“Lo status neutrale e non nucleare del nostro Stato: siamo pronti ad accettarlo”. Era la prima richiesta di Mosca “e per quanto ricordo hanno iniziato la guerra per questo”, dice il presidente ucraino in un’intervista con dei giornalisti indipendenti russi. Qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino in un referendum, ha ribadito Zelensky sottolineando ancora una volta di voler raggiungere “senza alcun indugio” un accordo di pace per “il ripristino di una vita normale” nel suo Paese. “La sovranità e l’integrità territoriale sono fuori dubbio”, ha però ricordato il presidente dell’Ucraina affermando che “le questioni del Donbass e della Crimea devono essere discusse e risolte” nei colloqui di pace.
Dal campo arriva intanto la notizia che la Russia ha ritirato le truppe che circondavano Kiev dopo aver subito perdite significative, secondo l’ultimo rapporto operativo dell’esercito ucraino. Lasciata anche la cittadina di Slavutych, abitata in gran parte dai lavoratori della centrale nucleare di Chernobyl.
Nella bufera dopo aver definito il presidente russo Vladimir Putin “un macellaio” che “non può restare al potere, Joe Biden specifica che “no”, le sue parole non facevano riferimento alla richiesta di un cambio di regime in Russia. La caduta di Putin “non è l’obiettivo della Nato e neppure del presidente americano”, gli era venuto poco prima in soccorso il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Nel frattempo, però, la Germania sta valutando l’acquisto di un sistema di difesa antimissile per proteggersi da un potenziale attacco russo, ha annunciato Scholz. “E’ certamente uno dei problemi di cui stiamo discutendo, e per una buona ragione – ha detto il cancelliere tedesco -. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un vicino pronto a usare la violenza per far valere i propri interessi”.

Dunque comincia a intravedersi qualche passo verso la pace o comunque verso una possibile tregua come risultato dei negoziati che inizieranno in Turchia su iniziativa di Erdogan e dello stesso Putin. Se cessassero assedi e bombardamenti russi, se Zelensky confermasse le buone intenzioni palesate ieri (ma non poteva pensarci prima?) e se il vecchio Biden cesserà di attaccare Putin commettendo gaffe imperdonabili forse la diplomazia potrà prendere definitivamente il sopravvento, con il ritorno alla ragione dopo la follia della guerra.

Biden, putin, Russia, Ucraina, Zelensky


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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