
PRATO – Aperta e subito rinviata l’udienza preliminare, al Tribunale di Prato, per la morte di Luana D’Orazio, per impedimento di uno degli avvocati difensori. La giovane, mamma di un bambino di 6 anni, morì il 3 maggio scorso mentre stava lavorando al suo orditoio in una fabbrica di Montemurlo. Assenti stamani, 7 aprile 2022, i tre imputati, accusati di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele del macchinario a cui lavorava la ventiduenne: la titolare dell’azienda in cui è morta la giovane operaia, Luana Coppini, il marito di quest’ultima Daniele Faggi – considerato ‘il titolare di fatto’ dall’accusa – e il tecnico manutentore esterno Mario Cusimano.
Ha invece partecipato all’udienza la madre di Luana D’Orazio, Emma Marrazzo, che ha detto: “Aspetto giustizia come è dovuto, siamo nelle mani della magistratura”. La donna sempre stamani si è detta “dispiaciuta per il rinvio” dell’udienza e manifestato “forti riserve sulla richiesta di costituzione di parte civile da parte del padre del bambino” di Luana. “Non sono d’accordo e lo diremo a tempo debito. Su questo – ha aggiunto Emma Marrazzo – voglio tutelare il piccolo e mia figlia, che teneva molto alla riservatezza della vicenda”. Nel processo, infatti, ha chiesto di costituirsi parte civile anche il padre naturale del figlio dell’operaia, un giovane originario della Calabria che, finora, era sempre rimasto estraneo alle vicende processuali.