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Draghi: governo va avanti e ho chiesto a Putin di fermarsi

Mario Draghi EPA/Mauro Scrobogna/LaPresse

ROMA – “In un momento pieno di incertezze, di potenziali instabilità, di fragilità interne ed esterne, questo governo di unità nazionale continua a voler governare. Abbiamo fatto molto e lo abbiamo fatto insieme”. Lo dice il premier Mario Draghi in un’intervista al Corriere della Sera” nella quale ripete che l’esecutivo “va avanti fino in fondo” se riuscirà a fare le cose “che servono al Paese”. Draghi afferma di “non essere stanco”, nega di avere intenzione di mollare e assicura che il governo reggerà in aula sulla riforma del Fisco e sulla giustizia. 

“Ci siamo telefonati con il presidente Putin prima dell’inizio della guerra. Ci siamo lasciati con l’intesa che ci saremmo risentiti. Alcune settimane dopo però ha lanciato l’offensiva. Ho provato fino alla fine a parlargli”  rivela il premier spiegando che anche in un’ultima telefonata “l’ho chiamato per parlare di pace” e gli ha chiesto di incontrarsi con Zelensky e di imporre un cessate il fuoco, “mi ha risposto che i tempi non sono maturi”. Sulle eventuali ricadute delle sanzioni sul gas dice: “Stiamo parlando di uno, due gradi di temperatura. La pace vale dei sacrifici”. Gli appelli di Draghi non hanno evidentemente alcun effetto sul presidente russo, come del resto quelli degli altri leader europei, e tanto meno quelli di von der Leyen e Michel. Dalle ultime notizie rimbalzate dall’Ucraina sembra infatti che la Russia prepari uno sbarco di truppe a Mariupol per completare la conquista della città che resiste ancora.

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