Vertice Ue: l’embargo al petrolio russo è nella bozza di accordo. Con il cup price sull’energia elettrica

BRUXELLES – E’ nella bozza del vertice straordinario europeo l’embargo al petrolio russo. Alla riunione degli ambasciatori Ue, spiega una fonte diplomatica, è stato raggiunto un compromesso su uno schema sanzionatorio “abbastanza strutturato”. Lo schema prevede un embargo al petrolio in due fasi, la prima su quello proveniente via mare e la seconda, che sarà attuata solo in un secondo tempo, per il greggio proveniente dagli oleodotti. Al summit, sul riferimento al petrolio, è atteso a questo punto un ok politico dei leader.

Nell’ultima versione della bozza delle conclusioni del vertice europeo nel capitolo energia ‘entra’ anche la possibilità di introdurre il price cap, assente nelle precedenti versioni. Nella bozza, nel capitolo dedicato all’energia si legge che “il Consiglio europeo invita la Commissione a esplorare con i partner internazionali le modalità per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la fattibilità dell’introduzione di tetti ai prezzi temporanei”. Come misura non a breve termine il testo “invita la Commissione a proseguire rapidamente i lavori per l’ottimizzazione del funzionamento del mercato dell’energia elettrica”.

La fattibilità del price cap, nella bozza delle conclusioni, è inserita nelle possibili misure a breve termine da mettere in campo sull’energia. Sull’attuazione di un tetto ai prezzi temporaneo la Commissione con il RepowerEu si è detta disponibile a patto che la misura sia strettamente emergenziale e sia legata ad interruzioni delle forniture di gas russo. Il capitolo dell’energia, nella bozza aggiornata delle conclusioni, risulta sensibilmente ampliato. In particolare nel testo il vertice dei leader “invita il Consiglio Ue a esaminare rapidamente le proposte della Commissione per realizzare gli obiettivi RePowerEu, compreso il loro finanziamento”.

Nella bozza si fa riferimento al fatto che “la preparazione a possibili gravi interruzioni dell’approvvigionamento e la resilienza del mercato del gas dell’Ue vanno migliorati, in particolare attraverso un rapido accordo sulla solidarietà bilaterale e a un piano europeo coordinato di emergenza”. Le conclusioni rimarcano anche la necessità di “accelerare il riempimento dei magazzini prima dell’inverno. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore l’accordo sullo stoccaggio del gas e ne chiede la rapida attuazione”. In un paragrafo aggiunto nell’ultima versione, infine, “il Consiglio europeo prende atto della relazione dell’Acer e invita la Commissione a proseguire rapidamente i lavori per l’ottimizzazione del funzionamento del mercato dell’energia elettrica europea in modo da resistere alla futura volatilità dei prezzi, fornire elettricità a prezzi accessibili e adattarsi perfettamente a un sistema energetico decarbonizzato”.

“Il Consiglio europeo invita la Russia a porre fine ai suoi attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, per revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e per consentire le esportazioni di cibo, in particolare da Odesa. L’Ue sta adottando misure attive per facilitare esportazioni agricole dell’Ucraina e per sostenere il settore agricolo ucraino in vista del stagione 2022. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri ad accelerare il lavoro sulle ‘corsie di solidarietà’ proposto dalla Commissione”. E’ quanto si legge nell’ultima bozza delle conclusioni del vertice europeo che esaminerà l’emergenza alimentare.

Nella bozza aggiornata delle conclusioni del vertice europeo si conferma il supporto militare dell’Ue all’Ucraina ma, come nelle precedenti versioni, resta fuori dal testo un richiamo alla ‘tregua’. “L’Unione europea rimane impegnata a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina nella difesa dell’integrità e della sovranità territoriale. A questo proposito, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare in Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”, si legge.

Infine “il Consiglio europeo accoglie con favore gli sforzi compiuti dagli Stati membri per provvedere a misure di confisca adeguate e invita il Consiglio ad agire rapidamente ed esaminare la recente proposta della Commissione sulle misure penali in caso di violazione delle sanzioni dell’Ue. Il Consiglio europeo sostiene ulteriori opzioni in linea con l’Ue e una volta esplorato il diritto internazionale, comprese le opzioni volte all’utilizzo delle risorse russe congelare a sostegno della ricostruzione dell’Ucraina”, si legge nella bozza.

Il RepowerEu sarà tra i temi cardine del vertice straordinario europeo. Il dossier sarà affrontato dai leader dopo il capitolo sanzioni e dopo quello degli aiuti, anche militari, all’Ucraina. Gli animi, insomma, saranno già surriscaldati e il rischio è che, sul piano, si riscaldino ulteriormente. Il Repower varato dalla Commissione, infatti, non piace a tutti. E non piacciono soprattutto, i criteri di ripartizione dei fondi che, secondo l’esecutivo europeo, dovrebbe seguire quelli del Next Generation.

“Ma la situazione è cambiata, il grado di emergenza sull’energia tra i Paesi membri è diverso da quello del Covid”, avverte una fonte diplomatica europea ad una manciata d’ore dal vertice. I Paesi senza sbocco sul mare – dalla Repubblica Ceca alla Slovacchia – o quelli a fortissima dipendenza energetica dalla Russia, come la Bulgaria, potrebbero far sentire la propria voce. Ma anche altri Stati, come l’Olanda, chiedono prudenza sulla valutazione del piano. Assieme al Repower i leader discuteranno anche degli effetti della guerra sulle forniture energetica e sul mercato di gas e elettricità.

Nella bozza delle conclusioni è stata inserita una novità che sorride a Paesi come Italia, la possibilità di introdurre un tetto ai prezzi temporaneo per calmierare il trend inflattivo nel caso, soprattutto, Mosca decidesse di chiudere i rubinetti. La misura, hanno spiegato fonti europee, andrebbe comunque concordata con i partner internazionali dell’Ue. il rischio, infatti, è di ottenere un effetto contrario, spingendo i produttori russi a vendere gas altrove.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *