
FIRENZE . Il governatore Giani non avrà bisogno di stendersi sui binari, come aveva minacciato, per accelerare i lavori dell’Alta Velocità ferroviaria a Firenze.
Lo stesso presidente ha comunicato infatti che “per il nodo Tav di Firenze ci sono dei segnali confortanti, e in queste ore verrà da Roma il direttore dei lavori che è stato da poco nominato, alla luce dell’appalto che viene bandito il 10 agosto, a vedere lo stato della fresa”. Giani ha spiegato che “è una cosa che gli ho chiesto io, perché voglio rendermi conto se quella talpa che era sul punto di partire, e che è stata fermata ormai qualche anno fa, ha le condizioni per poter ripartire subito”.
Giani, che ha parlato a margine di una cerimonia in ricordo di Giovanni Spadolini, ha detto che “accettiamo il programma che ci ha dato Ferrovie dello Stato, da qui al 2028 sono 6 anni:
sostanzialmente si riparte da zero perché lo stop è stato di mesi, di anni, ma ora io e il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Avremo un atteggiamento di vigilanza, controllo, e anche aiuto attivo laddove necessario, perché questi lavori possano colmare un vuoto nell’Alta velocità in Italia”.
Dunque una tempesta in un bicchier d’acqua, subito rientrata, forse anche per qualche spiffero arrivato dal governo e dal Pd.
Per il governatore toscano “non c’è più un treno in orario e dunque c’è bisogno di dare ossigeno a questa rete con binari dell’Alta velocità che siano autonomi e passino sotto la città; contemporaneamente, dando la possibilità di utilizzare il fascio di binari in superficie per i treni regionali e pendolari.
Quindi è un’esigenza che tocca Firenze la Toscana, ma tocca la linea fondamentale della rete italiana, quella da Milano a Roma. Se non ci si rende conto di questo si è miopi”.