Skip to main content

E’ morto Monsignor Gastone Simoni, per 20 anni vescovo di Prato

PRATO – La Diocesi di Prato piange la scomparsa del Vescovo emerito monsignor Simoni, che l’ha guidata per ben venti anni, dal 1992 al 2012. La morte, a 85 anni, è avvenuta questa sera, 28 agosto 2022, intorno alle 20.20, presso la Casa di Cura di Villa Torrigiani, a Fiesole (FI), città nella quale si era ritirato dopo aver lasciato per motivi di età la Chiesa pratese.

Considerato un apostolo del cattolicesimo sociale per il suo lungo impegno di animazione e di accompagnamento morale dei cattolici impegnati in politica, monsignor Simoni è stato anche
fondatore della rivista e del movimento ‘Supplemento d’anima’.
Il presule – ha ricordato la diocesi di Prato con un post su Facebook – era stato colpito da un ictus intorno alla metà di agosto e subito era risultata evidente l’irreversibilità della situazione. Il grave episodio era seguito ad un precedente ictus, dal quale si era, sebbene per poche settimane, parzialmente ripreso.
Simoni è stata una figura amata e popolarissima di Pastore, stimata trasversalmente dai pratesi, credenti e non, come punto di riferimento morale autorevole in due decenni cruciali di profondi cambiamenti sociali. Per questo impegno, il Comune di Prato, al termine del suo mandato episcopale, volle insignirlo della cittadinanza onoraria, un riconoscimento concesso, nella storia della città, a pochissimi personaggi.

“Sentiamo il dolore – sono state le prime parole dell’attuale vescovo di Prato, monsignor Giovanni
Nerbini – di una grave perdita, ma siamo grati al Signore per averci donato un grande Pastore che ha segnato la storia ecclesiale e civile di Prato”. Il vescovo Nerbini invita “tutti i cattolici pratesi a pregare per monsignor Simoni e a prepararsi all’addio corale di tutta la Chiesa”.
“Ci ha lasciato monsignor Gastone Simoni, Vescovo emerito della nostra Città – afferma il sindaco Matteo Biffoni -, sempre impegnato anche a spronare le istituzioni, a sostenere in anni davvero difficili la nostra comunità e ad affrontare le sfide centrali per Prato, il lavoro e l’inclusione. Come tutta Prato gli sarò sempre riconoscente per questo impegno e personalmente ricorderò sempre con gratitudine le sue parole quando celebrò i funerali del mio babbo Daniele. Grazie di tutto, vescovo Gastone”.

=======================================================

Ho conosciuto Monsignor Gastone Simoni nel 1992 quando fui nominato Commissario per l’istituzione della provincia di Prato. Il presule era stato appena diventato Vescovo di quella città e tutti i giornali pratesi, nel fare il punto della situazione, ricordarono le due principali novità di quell’anno, la venuta del nuovo Vescovo e la creazione della nuova provincia di Prato, con la nomina del commissario.

Ebbi subito modo d’incontrarmi con lui, affabile colto, e parlammo non dei problemi della città (eravamo appena arrivati tutti e due), ma dell’azione che avremmo potuto compiere d’intesa fra noi per alleviare e risolvere i problemi sociali della zona. Simoni era reputato uno dei massimi esperti del cattolicesimo sociale e mi ha seguito e consigliato per tutto il periodo nel quale (oltre tre anni) ho operato per costituire la nuova provincia.

Ricordo ancora le cerimonie per la festa cittadina dell’8 settembre quando una “processione” di autorità e di cittadini attraversava le vie del centro e arrivava nella piazza del Duomo, dove ci aspettava il nostro Vescovo. Sul sagrato erano sistemate tre poltrone, una per il Vescovo, una per il sindaco e una per il commissario. Seguiva poi la messa con l’ostensione della Sacra Cintola, la preziosa reliquia che secondo antiche tradizioni la Vergine donò a san Tommaso al momento della sua assunzione. Un rito secolare che si rinnova per mostrare la Sacra Cintola alla venerazione dei fedeli. 

Monsignor Simoni è stato per me in quel periodo un sostegno forte, confortandomi anche nei momenti nei quali in città ci si lamentava per qualche ritardo nelle procedure di apertura dei primi uffici. Ma col suo consiglio e la sua benedizione siamo andati avanti fino alla realizzazione del nuovo ente. Quando, nel 1995, lasciai l’incarico e lo salutai, mi abbracciò ringraziandomi per quanto avevo fatto per la città.

L’ho rivisto spesso negli ultimi anni in occasione di convegni e riunioni organizzati dalla Fondazione Giovanni Paolo II e ogni volta mi salutava con calore ricordando i nostri trascorsi pratesi. Lo ricorderò sempre con stima e affetto, addio Monsignor Gastone e grazie di tutto.

Paolo Padoin

morto vescovoo, prato, Simoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741