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Week end 10-11 settembre a Firenze e in Toscana: spettacoli, eventi, mostre

L’ensemble L’Homme Armé, che domenica 11 chiude il Festival FloReMus

FIRENZE – Un week end ricco di eventi a Firenze e in Toscana, tra festival, opere, concerti, cinema, sagre, feste, mercati e fiere.

Il direttore principale del Maggio, Daniele Gatti, torna sul podio dell’auditorium del Teatro del Maggio (piazzale Vittorio Gui) sabato 10 alle 18 alla testa del Coro e dell’Orchestra del Maggio, per la seconda recita del primo titolo lirico della nuova stagione: Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Nel cast Nicola Alaimo nel ruolo di Figaro, Vasilisa Berzhanskaya nel ruolo di Rosina, Ruzil Gatin come Il conte d’Almaviva e Fabio Capitanucci, nel ruolo di Don Bartolo. La regia, nel rodatissimo allestimento di Damiano Michieletto, è ripresa da Andrea Bernard. Terza recita lunedì 12 alle 20. Biglietti Settore D: 30€ Settore C: 60€ Settore B: 110€ Settore A: 160€, in vendita anche ditrettamente senza sovrapprezzo sul sito del Maggio.

Ultimi due giorni del Festival «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze»; sabato 10 alle 19.30 nella Chiesa di Santa Maria a Peretola (Piazza G. Garibaldi 12; ingresso libero fino a esaurimento dei posti; prenotazione facoltativa su https://hommearme.it/concert à boire con l’ensemble Harmonia cordis diretto da Vladimiro Vagnetti (Giuditta Comerci, Nancy Garcia Siurob, Nicoletta Ranieri: soprani; Antonietta Carta, Simona Di Martino, Isabella Di Pietro, Fabrizio Vaccari: contralti; Giovanni Tarchi, Manlio Tassella: tenori; Roberto Battista, Alberto Cavalli: bassi; Stefano Bellucci, Nicolas Vietti: tromboni; Cesare Pierozzi: bombarda), dal titolo Il sacro splendore nel castello sforzesco. Milano e la polifonia di Weerbeke e Gaffurio tra corte e cattedrale. Musiche di Weerbeke, Isaac, Gaffurio. Domenica 11 alle 21.15 all’Auditorium di Sant’Apollonia (via San Gallo 25, Firenze; ingresso € 15, due persone insieme € 25, ridotto € 8 [studenti di scuole di musica e conservatori, giovani fino a 30 anni, adulti sopra i 65 anni]; prenotazioni https://hommearme.it/l’Ensemble L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo chiude, come da tradizione, il festival che organizza dal 2017; per quest’anno il programma prescelto è Salva nos … Liturgia immaginaria di fine secolo tra Firenze e Milano. Elena Bertuzzi, Marta Fumagalli, Matteo Pigato: superius; Massimo Altieri, Paolo Borgonovo: altus; Paolo Fanciullacci, Riccardo Pisani: tenor; Davide Benetti, Gabriele Lombardi: bassus. Musiche di Isaac, il musicista preferito di Lornzo de’ Medici, e Weerbeke, musicista di Galeazzo Maria Sforza.  

Domenica 11 è la Giornata europea della cultura ebraica, tema: Rinnovamento. Dalle 11 di mattina fino alle 19.30, stand gastronomici, musica, racconti, suoni e colori; alle 17.30 uno spettacolo dedicato alla nuova edizione del Diario di Anne Frank – con letture di Matteo Corradini, curatore del volume, e musica di Marcella Carboni all’arpa ed Enrico Fink al flauto. Ingresso libero alla Sinagoga da via Farini 6; non c’è bisogno di prenotazione. Info su https://www.firenzebraica.it/giornata-europea-della…/

Per Fabbrica Europa danza e musica internazionale da cuba al Senegal sabato 10 e domenica 11 fra PARC, Teatro cantiere Florida, Institut français, Teatro Studio di Scandicci, fra gli spettacoli, Chassol e Juntarte; dettagli, orari e prezzi su www.fabbricaeuropa.net

Si conclude domenica 11 alle 21.30 nell’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi (via Pisana 77) Stenterello Film Festival 2022, manifestazione ideata da Andrea Muzzi e Gianmarco Nucciotti dedicata interamente alla commedia. Il premio è intitolato alla maschera fiorentina ideata da Luigi del Buono; a contenderselo i film: Con chi viaggi, Ci vuole un fisico e Benvenuti in casa Esposito; il Premio Stenterello alla carriera sarà invece assegnato all’attrice Angela Finocchiaro. A fine serata musica col concerto del gruppo toscano Leggera Electric Folk Band.

La Settimana Lucana 2022 si svolge fra Caffè Letterario Murate; Teatro Dell’Affratellamento; Murate Art District; Museo Del Calcio, Teatro di Cestello, Palazzo Medici Riccardi per sette giorni continuativi di musica, teatro, cinema, letteratura. Sabato 10 dalle 20 serata inaugurale con il live dei Musicamanovella al Caffè Letterario delle Murate (Piazza delle Murate). Lunedi 12 ore 20.45 al Teatro dell’Affratellamento l’ omaggio a Pierpaolo Pasolini nell’anno del centenario, con la proiezione di alcuni documentari introdotti dal critico cinematografico Armando Lostaglio e il sindaco di Barile, piccolo borgo lucano set a cielo aperto del film Il Vangelo secondo Matteo (1964). 

Sabato 10 e domenica 11 ultimi giorni di proiezioni all’aperto anche per  il Cinema Chiardiluna, l’arena estiva in Via Monte Oliveto, 1, con il film di Gianni Amelio Il signore delle formiche; sabato 10 è in programma il film 200 metri di Ameen Nayfeh all’arena estiva del Cinema di Castello, Via Reginaldo Giuliani, 374.

Domenica 11 torna il Mukki Day: lo stabilimento Mukki (Via dell’Olmatello, 20) resterà aperto per far scoprire a grandi e piccini tutti i segreti del latte. L’ingresso è libero e gratuito e prevede attività e assaggio di prodotti di altissima qualità.

Dall’8 al 18 settembre Cirk Fantastik! Festival internazionale di circo contemporaneo torna al Parco delle Cascine con un programma ricco di anteprime con spettacoli comico-acrobatici, theater-box, teatro di figura, danza aerea e teatro fisico, musica dal vivo. L’essenza del festival è la diffusione di un’arte “no border” che è radicata su un terreno fertile per la continua sperimentazione. Qui troveranno spazio due Chapiteau: l’InStabile, alla sua primissima trasferta dopo il proficuo inverno trascorso nell’omonimo spazio di Firenze Sud, e il Madera.

Sempre alle Cascine, al Prato Delle Cornacchie, Decibel Open Air sabato 10 e domenica 11; da mezzogiorno a mezzanotte Fisher, Marco Carola, Paul Kalkbrenner Amelie Lens, Nina Kraviz, e molti altri.

Prosegue  la rassegna Fil_Armonia alla Certosa di Firenze con Suite Pasolini, nell’anniversario dalla nascita di Pasolini, domenica 11 alle 21 nella Pinacoteca del Pontormo; nuova produzione, in collaborazione con associazione Zera; regia di Alessia De Rosa, con l’attore e drammaturgo Andrea Bruni e la formazione “DUOroboros” composta da Dagmar Bathmann (voce e violoncello) e Omar Cecchi alle percussioni; lo spettacolo sonda tra parole e musica il forte legame tra le opere di Bach e la vita e l’arte di Pasolini.

Dal 9 all’11 settembre presso la Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli (via di Belmonte 38)per La città dei Lettori presentazioni, incontri, talk, letture teatrali, passeggiate letterarie e attività per giovani lettori con i protagonisti della letteratura contemporanea. L’iniziativa è a cura di Fondazione CR Firenze e Associazione Wimbledon APS, con la direzione di Gabriele Ametrano. Bagno a Ripoli dei lettori è realizzata con il patrocinio e il sostegno di Città Metropolitana di Firenze e del Comune di Bagno a Ripoli, in partnership con Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli e Toscana Energia, tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito (info: www.lacittadeilettori.it).

Sabato 10 alle 21.15 il Festival Suoni e Colori chiude l’edizione 2022 alla Sala Iris (Piazza Ghiandelli, Cellai 50067 Rignano sull’Arno) col concerto per solo piano di Federico Sagona, già collaboratore di Litfiba, Gianni Morandi, Noemi e Piero Pelù. Nel 2021 ha inciso 86400 (il numero di secondi che ci sono in una giornata), nelle cui composizioni convivono echi di Sakamoto, Piovani, Burt Bacharach, Linkin Park e Bruce Springsteen. Sagona eseguirà dal vivo i brani che compongono l’album e sue interpretazioni di brani d’autore che lo vedranno, in sporadici casi, anche cantante. Ingresso: 12€ comprensivo di cena a buffet. 10€ riduzioni per over 65 Prevendite su www.ticketone.it

Sabato 10 e domenica 11 Festa di settembre a Londa e festa della pesca regina.

Ultimo fine settimana per l’Antica Fiera di Signa: manufatti del luogo, prodotti tipici della gastronomia locale; sabato 10 alle 19.30 si può entrare al banchetto medievale con inizio previsto per le 20.30. Info e prenotazioni: 055 8790183 oppure info@prolocosigna.it. Alle 23.30 incendio della torreDomenica 11 inaugurazione dell’opera vincitrice della Settima Edizione del Concorso di Scultura Nazionale Maria Grazia Vaccari 2021; alle 11 al Parco dei Renai (lotto 1); alle 21.30 Eviolins e Maela: Canzoni tra storie, leggende e persone al Giardino dell’Edera.

A Pieve di Compito, il borgo delle camelie nel Comune di Capannori in provincia di Lucca, dal 9 all’11 settembre prima edizione del festival delle cooperative di comunità toscane, promosso dalla cooperativa del luogo e dalle rete che già unisce le varie esperienze toscane, con il patrocinio della Regione e di altre istituzioni. Il festival, ad ingresso gratuito,  nasce per far conoscere un nuovo modello di sviluppo: anche per condividere successi e fallimenti e crescere così tutti insieme. Il sabato, giorno in cui si potrà partecipare anche ad una passeggiata fino al Camelieto, il festival diventa un evento diffuso: nell’auditorium del centro, dalle 11 in poi, si racconteranno i festival delle cooperative di comunità di altre regioni, dal Piemonte all’Abruzzo; alla Chiusa Borrini, dalle 15, focus sulle economie di comunità,  mentre presso l’antica torre medievale d’avvistamento protagoniste saranno la storie e le leggende, con una visita alla chiesa romanica di San Pietro al Forcone oggi Oratorio Santa Lucia.  La serata si chiuderà sul palco del Centro culturale compitese con il docufilm Il mio Everst e il teaser del documentario Tutti o nessuno sul Teatro povero di Monticchiello, prima esperienza in Toscana di cooperativa di comunità. La domenica mattina si parlerà invece di cultura e natura, al pomeriggio di miti e leggende dei monti pisani con lo scrittore Paolo Fantozzi e alle 16.30 finale con il poeta e paesologo Franco Arminio. 

Per il Corsanico Festival nella Pieve di San Michele Arcangelo a Corsanico – Massarosa (LU) sabato 10 alle 19 Concerti italiani nello specchio della musica organistica tedesca con Mighael con Troschke, organo; musiche di Albinoni, Bach, Marcello, Vivaldi, Pachelbel. Ingresso libero.

Il pavimento del Duomo di Siena viene scoperto per la seconda volta nel 2022, fino a martedì 18 ottobre. Il pavimento “più bello, grande e magnifico che sia mai stato fatto”, lo definì Giorgio Vasari; iniziato nel Trecento e portato avanti fino all’Ottocento, su disegno di tanti artisti come Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi e Pinturicchio. Si tratta di 56 tarsie il cui messaggio richiama costantemente la Sapienza. La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente: le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata graffito. Poi si aggiunsero marmi colorati accostati assieme come in una tarsia lignea: questa tecnica è chiamata commesso marmoreo. Si può accedere, muniti di biglietto, dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 19.00 e domenica dalle 9.30 alle 18.00, con l’ultimo ingresso mezz’ora prima. Gli orari possono subire variazioni in concomitanza con le celebrazioni religiose. Biglietti: 8 euro intero, 6 euro ridotto, gratis per i bambini fino ai 6 anni, i residenti o nati nel Comune di Siena, i disabili con accompagnatore, i religiosi, gli studenti dell’Università di Siena e dell’Università per stranieri di Siena, i giornalisti accreditati. È possibile anche comprare un biglietto integrato (Opa Si Pass) per accedere a tutte le sedi musali del complesso del Duomo di Siena (Cattedrale, Museo dell’Opera, Cripta, Battistero), che durante il periodo di scopertura del pavimento costa 15 euro (ridotto a 2 euro per i bambini dai 7 agli 11 anni). Se si aggiunge anche l’ingresso ai tetti del Duomo il prezzo è di 20 euro (ridotto a 5 euro per i bambini da 7 a 11 anni). Spiegazioni delle principali scene raffigurate e prenotazioni, con acquisto biglietti online, dal sito https://operaduomo.siena.it/pavimento/ (per l’acquisto rinvia a Vivaticket). Per informazioni: 0577 286300.

Al Forte di Belvedere (via San Leonardo 2; orario 10-20) fino al 2 ottobre ci sono la personale dell’artista e videomaker Ra di martino e l’esposizione Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi, a cura di Emanuela Sesti e Walter Guadagnini, divisa tra la fortezza panoramica e Villa Bardini. In più visite guidate al complesso del Forte di Belvedere e alle mostre la domenica alle 17 e alle 18.30 (prenotazione obbligatoria: info@musefirenze.it e 055-2768224).

Nella reggia di Palazzo Pitti è esposta in maniera permanente la collezione di 78 icone russe, raccolta a Firenze già dai Medici e soprattutto dai Lorena nel corso del Settecento e del secolo successivo, la più antica del genere al mondo al di fuori della Russia stessa, verrà infatti per la prima volta esposta in un nuovo allestimento. Si tratta di quattro grandi sale con affreschi seicenteschi affacciate sul cortile al piano terra di Palazzo Pitti, appena restaurati. Icone dotate di didascalie descrittive in italiano, inglese e cirillico. Finora, questi ambienti della Reggia medicea non sono mai stati regolarmente aperti al pubblico. Anche la suggestiva, elegantissima Cappella Palatina, con gli affreschi ottocenteschi di Luigi Ademollo, ora interamente restaurata, è riaperta e visitabile.

Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 3) fino al 13 settembre 2022 c’è Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento, a cura di Leonardo Ghiglia, Lucia Mannini e Stefano Zampieri; le opere di un grande pittore del Novecento italiano di radice eminentemente toscana, eppure profondamente legato alle vicende artistiche europee del suo tempo. Oscar Ghiglia (1876-1945), livornese, sceglie Firenze come città d’elezione dove sviluppare la propria ricerca, la propria creatività. Con lo sguardo fermo sugli insegnamenti di Giovanni Fattori e il pennello pronto ad accogliere le novità d’Oltralpe – prima fra tutte la pittura di Cézanne – l’artista matura una qualità pittorica altissima, quasi eletta, che in mostra è esemplarmente rappresentata dalla sua ricca produzione durante gli anni di Novecento, il movimento artistico sviluppatosi intorno alla figura di Margherita Sarfatti in nome di un “ritorno all’ordine” che Ghiglia interpreta in chiave assolutamente personale. È in questo periodo che il pittore raggiunge esiti di eccezionale qualità: basti ricordare La modella (1928-29), assunta a icona della mostra, a fianco dei meravigliosi accordi compositivi, cromatici e poetici sviluppati dal pittore nelle sue nature morte e nei suoi ritratti. Sono in programma visite guidate specifiche per giovani e adulti (tutti i sabati e le domeniche alle h. 16.30), atelier di pittura per le famiglie(tutte le domeniche alle h. 10.00), oltre a incontri di approfondimento, sia in presenza sia a distanza, sulla vita, sul pensiero e sull’opera del pittore. Visite e attività per le scuole sono disponibili con prenotazione all’indirizzo didattica@musefirenze.it.

Aperto al pubblico il Museo di Casa Siviero (Lungarno Serristori, 1/3, senza bisogno di prenotazione: sabato ore 10-18; domenica ore 10-13; lunedì ore 10-13; negli altri giorni solo piccoli gruppi su prenotazione).

Ha riaperto al pubblico la Fondazione Franco Zeffirelli in Piazza San Firenze; Info https://www.fondazionefrancozeffirelli.com/

Dal 23 luglio al 19 settembre 2022 al Museo Marino Marini (Piazza San Pancrazio) c’è la mostra fotografica Dino Ignani, Dark Portraits. Florence/Rome 1982-1985; aperta sabato, domenica e lunedì 10.00 – 19. Ingresso intero 10€, ridotto 6€, gratuito la prima domenica del mese. Un’epoca e una generazione tra musica, stile, ribellione, moda e identità radicali, in più di 400 fotografie di cui molte mai esposte in precedenza, scattate tra video-bar, discoteche e feste private che documentano la trama creativa di nuovi stili di vita. Due le serie di immagini raccolte insieme per la prima volta: quelle in bianco e nero, realizzate a Roma a partire dal 1982, e quelle a colori scattate a Firenze tre anni più tardi e mai esposte in precedenza; con la curatela di Matteo Di Castro e Bruno Casini e il progetto espositivo dello studio milanese POMO. Info: www.museomarinomarini.it.

Al Museo Leonardiano di Vinci fino al 9 ottobre c’è la mostra Anatomia dei disegni. Reloaded, nuova esposizione dedicata ai disegni di Leonardo. La mostra prevede un focus particolare al disegno preparatorio per lo sfondo architettonico del dipinto dell’Adorazione dei Magi delle Gallerie degli Uffizi, di cui viene presentata una riproduzione in scala reale accompagnata dalla riproduzione della riflettografia 1:3 realizzata dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, in occasione del recente restauro della tavola. Alla comprensione di questo complesso disegno contribuisce un contributo video del professor Pietro C. Marani che permette di contestualizzare il disegno nel processo di genesi dell’opera artistica. Una scatola prospettica consente di visualizzare il modello 3D degli elementi architettonici presenti nel disegno. Per informazioni sulla mostra 0571 933251 o 0571 933285. 

Il Trittico di San Giovenale di Masaccio viene esposto per la prima volta a confronto con i grandi pittori del suo tempo. Fino al 23 ottobre, al Museo Masaccio d’Arte Sacra di Reggello, si terrà la mostra ‘Masaccio e i Maestri d’Arte del Rinascimento a confronto per celebrare i 600 anni del Trittico di San Giovenale’, promossa e organizzata dal Museo Masaccio d’Arte Sacra e dal Comune di Reggello, e inserita nel progetto Terre degli Uffizi 2022, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno delle rispettive iniziative Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. È l’iscrizione sul bordo inferiore del trittico rappresentante la Madonna in trono col Bambino e i santi Bartolomeo, Biagio, Giovenale e Antonio Abate, a ricordare la data di esecuzione, vergata con moderne lettere capitali umanistiche al posto di quelle gotiche tradizionali: ANNO DOMINI MCCCCXXII A DI VENTITRE DAP(RILE). Si tratta della prima opera a noi nota eseguita dal grande pittore Tommaso di Ser Giovanni di Mone detto Masaccio, un uomo geniale la cui arte ha rivoluzionato la pittura italiana del XV secolo ed ha contrassegnato nel corso dei secoli l’immaginario artistico valdarnese, e non solo. Considerata rivoluzionaria per quel momento storico, e definita da Antonio Paolucci «il dipinto in cui troviamo il codice genetico della grande pittura moderna dell’Occidente», quest’opera prova la veridicità di quanto scrive Vasari sul pittore nelle sue Vite e cioè che nel Valdarno si «veggono ancora figure fatte da lui nella sua prima fanciullezza». Oltre a cercare di illustrare le circostanze storiche e artistiche della realizzazione dell’opera, la mostra si pone l’obiettivo di rileggere ed approfondire i legami dell’artista con la pittura del suo tempo in cui agivano «formidabili fermenti di novità». Inoltre, ricerca più sicuri riferimenti sulla formazione artistica di Masaccio – per molti aspetti ancora nebulosa ed incerta – raccogliendo intorno al Trittico opere di artisti che furono a Masaccio contemporanei e che, seppure da prospettive spesso diverse, condividevano con lui l’anelito verso una pittura rinnovata sia dal punto di vista dei contenuti che da quello dei modelli iconografici. La paternità del Trittico di San Giovenale è rimasta sconosciuta fino a qualche decennio fa. Nel 1956 l’allora parroco della piccola chiesa di San Giovenale, don Renato Lombardi, si rese conto che il Trittico posto dietro l’altare maggiore andava deteriorandosi irrimediabilmente a causa dell’umidità e ne chiese il restauro alla Soprintendenza alle Gallerie di Firenze. Il dipinto fu trasferito a Firenze nel 1961 per essere presentato alla Mostra di Arte Sacra Antica dalle diocesi di Firenze, Fiesole e Prato e per essere finalmente restaurato e studiato. Luciano Berti, all’epoca funzionario della Soprintendenza e dal 1969 direttore degli Uffizi, storico dell’arte e museologo di finissimo acume e spiccata sensibilità, dopo una intensa e lucida analisi, ne assegnò la paternità a Masaccio, ritenendolo un caposaldo della pittura del primo Rinascimento. Da allora il Trittico è stato al centro di un continuo crescendo di interesse, con studi ed approfondimenti. La mostra propone un confronto diretto, ad oggi inedito, tra Masaccio ed il grande pittore domenicano Beato Angelico (Vicchio di Mugello, 1395/1400-1455), – artista di grande professionalità aggiornato sugli sviluppi più avanzati dell’arte del suo tempo, il primo e più dotato intenditore delle novità masaccesche – del quale sarà in mostra il celebre Trittico di San Pietro Martire del Museo di San Marco di Firenze, che solidi e recenti studi pongono nel raggio di influenza del giovane artista valdarnese. Allo stesso tempo, ed in parallelo, la mostra intende presentare uno spaccato della produzione artistica gravitante attorno agli esordi di Masaccio, antecedente o di poco successiva alla sua prima manifestazione come pittore autonomo, presentando opere, talora nuove alla critica, di pittori operanti anche in territorio valdarnese e ancora legati alla tradizione figurativa tardogotica. Fra gli altri artisti di ambiente fiorentino dell’ultimo quarto del secolo XIV, che saranno in mostra, anche Masolino da Panicale (Panicale di Renacci, San Giovanni Valdarno, 1383/84 – documentato fino al 1435), compagno di Masaccio nell’impresa della cappella Brancacci e artista raffinato che pur rimanendo legato alle suo origini tardogotiche si affaccia sul nuovo mondo rinascimentale operando una sintesi tra gli elementi della tradizione e i nuovi ideali classici, presente con la celebre Madonna dell’Umiltà degli Uffizi. Nel percorso espositivo anche una sorprendente “primizia” di Filippo Lippi (Firenze, 1406 ca. – Spoleto 1469), grande sperimentatore che diverrà uno dei più alti maestri del Rinascimento e che, nella sua fase giovanile, subì un forte influsso di Masaccio come dimostra la Madonna col Bambinodi collezione privata, presente in mostra, dipinta in giovane età, nella quale il pittore si dichiara masaccesco della prima ora.

Negli spazi dell’ex Cavallerizza a Lucca  fino al 2 ottobre 2022  I pittori della luce. Da Caravaggio a Paolini voluta da Vittorio Sgarbi permetterà di ammirare le opere di alcuni grandi artisti ispirati da Caravaggio il primo “regista” della storia dell’arte fino a Pietro Paolini, protagonista lucchese della nuova scuola naturalistica.

Tornano a Lucca, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che le ha recentemente acquistate con lo scopo di restituirle al territorio, due importanti opere profondamente legate alla storia e alla cultura della città, le due tele raffiguranti Prometeo e Atalanta del lucchese Pompeo Girolamo Batoni, uno dei più famosi pittori del Settecento. I dipinti saranno esposti gratuitamente al pubblico nella mostra Prometeo e Atalanta. Pompeo Batoni torna a Luccafino al 2 ottobre 2022 nella Chiesa di San Franceschetto.

Fino al 23 ottobre la Casa Museo Ivan Bruschi (Corso Italia 14, Arezzo) rende omaggio a Antonio Canova, in occasione del secondo centenario della morte, esponendo dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private del suo contemporaneo, il pittore Pietro Benvenuti.Aretino di origine, fu protagonista della scena artistica internazionale durante gli anni del trionfo del Neoclassicismo.

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