Firenze: morto mosaicista Scarpelli, maestro del “commesso fiorentino”

Renzo Scarpelli (con la barba bianca) nella sua bottega (Foto da Confartigianato.it)

FIRENZE – Era un maestro del mosaico, Renzo Scarpelli, morto a 75 anni. Un maestro artigiano del mosaico in pietre dure, il cosiddetto “commesso fiorentino”, tecnica in uso già dal Cinquecento. Ne dà notizia il sindaco di Firenze, Dario Nardella. 

Scarpelli aveva la sua bottega nel cuore del centro storico, vicino al Duomo, diventata un luogo di richiamo per appassionati e turisti da tutto il mondo. “Se ne è andato uno degli ultimi mosaicisti italiani, Renzo Scarpelli – scrive Nardella su Facebook -. La sua bottega è uno scrigno di storia, bellezza, creatività, saper fare. Renzo ci ricorda con la sua vita che non dobbiamo mai smettere di impegnarci per sostenere gli artigiani e il loro lavoro e trasmettere con più convinzione l’amore per la nobile arte dell’artigianato alle nuove generazioni. Firenze e l’Italia hanno bisogno anche di questo”.

“Con Renzo Scarpelli se ne va un pezzo di storia dell’artigianato non solo fiorentino ma italiano. In un giorno triste come questo, la nostra speranza è che il suo esempio di capacità, dedizione e passione sia seguito da tanti giovani”. Così Giovanni Lamioni, presidente di Artex, esprime cordoglio a nome di tutto il cda e dello staff del Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana, ricorda Renzo Scarpelli. Cordoglio anche di Confartigianato Firenze per la scomparsa di Scarpelli, che recentementre aveva festeggiato i 50 anni di attività.

“È un giorno triste per Firenze, per l’artigianato e per noi di Confartigianato -sottolinea il presidente dell’associazione Alessandro Sorani -. Renzo ha avuto il merito di portare fin da subito in bottega i suoi figli, Leonardo e Catia, per tramandare la sua arte: un grande esempio per tutti”. “Tutta la città lo piange – aggiunge -, non solo per le qualità artistiche. Un vero fiorentino, schietto, sincero, autentico. Un fiorentino che, alle luci della ribalta, ha preferito il lavoro in bottega, con le sue pietre, che andava personalmente a cercare”.

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