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Firenze, Piantedosi: “Dobbiamo mostrare che lo Stato c’è”. Migranti e tifosi violenti. L’incontro con Nardella

Matteo Piantedosi, ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

FIRENZE – “E’ stato un confronto molto proficuo. Dobbiamo dare risposte ferme e sicure ai cittadini, dare idea che lo Stato c’e'”. Con quest’affermazione il ministro Matteo Piantedosi ha riassunto le conclusioni della riunione del Comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica tenuto in prefettura., al quale erano presenti il prefetto Francesca Ferrandino, il sindaco Dario Nardella e i responsabili delle forze dell’ordine. Il ministro ha parlato poi delle questioni dell’immigrazione e delle violenze fra tifosi.

MIGRANTI – “In Italia abbiamo ottomila chilometri di coste. L’esigenza è quella di congestionare il meno possibile i luoghi di approdo spontaneo. Capisco meno la rappresentazione di essere stati esposti in balia delle onde, sono navi perfettamente in grado di fare certi attraversamenti. Continueremo perché deve
esserci il principio di solidarietà nazionale. L’obiettivo è quello di decongestionare Calabria e Sicilia e spero che ci siano sempre meno navi perché spero che non ci sia bisogno di effettuare recuperi e soccorsi in mare. So che c’e’ stata una polemica circa una presunta scelta su criteri politici che trovo molto singolare se guardo alla mappatura dei luoghi di approdo. Io non guardo alla parte politica di un sindaco”.

MINORI NON ACCOMPAGNATI – “L’idea di un hub regionale in Toscana per i minori stranieri non accompagnati, da realizzare a Firenze, secondo la proposta del sindaco Dario Nardella, mi sembra un’idea utile e intelligente e consentirebbe una gestione più ordinata del fenomeno”, ha aggiunto Piantedosi.

CPR – A proposito di immigrazione il ministro ha anche aggiunto: “”Accogliamo con favore la proposta
che arriva dal territorio di realizzare un Centro per il rimpatrio (Cpr) dei migranti in Toscana. Seguiremo questo suggerimento che arriva dai sindaci e saremo di supporto a questa volontà. Faremo di tutto per condividere il progetto di un Cpr”. L’argomento non è stato trattato nel corso della riunione e recentemente la proposta, avanzata dal prefetto Valenti, era stata accolta dal sindaco Nardella, ma contestata da diversi sindaci dell’area metropolitana.

TIFOSI – Nel corso dell’incontro con i giornalisti il ministro Piantedosi ha posto l’accento anche sui provvedimenti nei confronti dei tifosi violenti, con riferimento a quanto accaduto fra ultrà romanisti e napoletani a Badia al Pino. “”Sto valutando provvedimenti, mi riservo di farlo a breve. Probabilmente sarà fatta una valutazione. Mi riservo di vedere i risultati del lavoro del comitato di analisi, ma non escludo provvedimenti. Ci sono in corso accertamenti per verificare le responsabilita’. Credo che ci siano elementi e che una serie significativa di daspo possano essere emessi. Noi ci muoveremo nelle direzioni della tutela generale dell’ordine pubblico e nell’individuazione delle responsabilità. E’ un fenomeno che deve essere affrontato nella sua complessità.”

RINFORZI POLIZIA – Esaudendo le richieste del sindaco, il ministro ha infine anticipato che “a Firenze arriveranno 40 agenti di Polizia in più destinati a prevenzione e controllo del territorio”.

NARDELLA – Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, parlando nel corso della conferenza stampa al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza a Firenze, “Credo che questo Comitato sia andato molto bene. Abbiamo rinnovato un patto forte e reciproco di collaborazione per garantire la sicurezza dei cittadini, con grande collaborazione e partecipazione attiva di tutte le forze dell’ordine. Questo per me è un dato significativo e la presenza del Ministro Piantedosi a Firenze non è qualcosa di formale, ma di molto sostanziale”.

E ancora: “Abbiamo parlato diffusamente del problema dello spaccio e toccato il tema dell’immigrazione – ha aggiunto Nardella -, soprattutto quella dei minori non accompagnati. Abbiamo poi parlato delle telecamere di sicurezza, che passeranno da 40 a 80 nel 2024. Vorremmo utilizzare in modo sempre piu’ produttivo la rete della videosorveglianza. La sicurezza – ha concluso Nardella – e’ un diritto fondamentale e quando questa non viene garantita i primi a subirne le conseguenze sono i piu’ deboli”.

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