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Covid: l’emergenza è finita. Con 20 milioni di morti in 3 anni. Il direttore Oms: “Commessi troppi errori”

La pandemia da covid è stata dichiarata chiusa dall’Organizzazione mondiale della sanità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato oggi, 5 maggio 2023, la fine dell’emergenza sanitaria internazionale per il Covid-19. Un incubo iniziato quasi tre anni e mezzo fa, ossia il 30 gennaio 2020. E’ stata la scienza a salvarci? Gli stessi vertici dell’Oms non ne sono convinti. Anzi, fanno sapere che sono stati commessi troppi errori. E che dai 100 contagiati in Cina siamo passati ai circa 20 milioni di morti in tutto il mondo. Che cosa resta? Oltre ai numeri, terrificanti, che Firenze Post ha riportato fedelmente, giorno dopo giorno, attraverso i puntuali ma avolte agghiaccianti bollettini della Regione Toscana, ho negli occhi gli eroi della sanità: dagli infermieri ai medici, le lunghe file di camion militari che portavano via le bare di Bergamo, lo strazio dei parenti che non potevano assistere gli anziani che, nelle Rsa diventati covi del virus, se ne andavano senza un abbraccio, un saluto, un fiore. Abbiamo imparato la lezione? Non so rispondere. Per esempio, ho imparato che i fiorentini colpiti dalla peste portata dai lanzichenecchi, durante l’assedio 1530 (quando venne giocata la famosa partita del “calcio”), compresero l’importanza di alcune norme igieniche e apprezzarono ancora di più la “loro” Misericordia (nata nel 1244). Sì, il covid ci ha dato una lezione durissima, pagata con prezzi altissimi sotto ogni profilo. Non siamo così sciocchi da dimenticarlo troppo presto.

OMS – “Il Comitato tecnico dell’Oms – ha detto il direttore generale Tedros Ghrebreyesus – ha raccomandato la fine dello stato di emergenza ed io ho accettato l’indicazione. Questo è un momento da celebrare, ma è anche un momento per riflettere. Deve restare l’idea della potenziale minaccia di altre pandemie. Ora abbiamo strumenti e tecnologie per prepararci a pandemie meglio e riconoscerle prima, ma globalmente una mancanza di coordinamento potrebbe inficiare tali strumenti. Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori. Dall’inizio della pandemia, fuori dalla Cina – ha aggiunto il dg dell’Oms – c’erano circa 100 casi di Covid-19 e non vi erano morti dichiarati. In tre anni il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportato dall’Oms, ma noi sappiano che la stima è di molte volte maggiore, pari almeno a 20 milioni di morti”. 

SPERANZA – “E’ con grande speranza che ora io dichiaro la fine del Covid-19 come emergenza sanitaria globale, ma comunque questo non significa che il Covid sia finito in termini di minaccia alla salute globale”. Lo ha detto in conferenza stampa il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus. “Resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti. La cosa peggiore che i paesi possano fare ora – ha avvertito – è usare questa notizia per abbassare la guardia, per smantellare il sistema che hanno costruito e per lanciare alla gente il messaggio che il Covid non è più qualcosa di cui preoccuparsi”.”Mentre noi parliamo – ha detto Ghebreyesus – migliaia di persone nel mondo stanno lottando per le loro vite nelle terapie intensive e milioni continuano a vivere con gli effetti debilitanti della condizione post-Covid. Il virus è qui per rimanere. Sta ancora uccidendo e sta ancora cambiando”. Il Covid, ha aggiunto Ghebreyesus, “è stato molto di più di una crisi sanitaria: ha causato sconvolgimenti economici, cancellando trilioni dal Pil e spingendo milioni di persone nella povertà. Ha causato sconvolgimento sociali, con chiusura delle frontiere e milioni di persone colpite da isolamento, depressione e ansia. Ora da più di un anno la pandemia sta registrando una tendenza al ribasso, con l’immunizzazione che è cresciuta e la mortalità che diminuisce con una minore pressione sui sistemi sanitari. Ciò ha permesso a molti paesi di tornare alla vita come la conoscevamo prima della pandemia”.

MEDICI ITALIANI – “I numeri delle infezioni da Covid in tutto il mondo stanno scendendo e quindi si riduce sostanzialmente questa malattia da essere pandemica a una malattia endemica, cioè presente sempre sul territorio. L’Oms ha deciso di ‘declassare’ sotto questo aspetto, sotto l’aspetto numerico, questa malattia. Però la malattia continua ad essere una delle patologie temibili perché ancora oggi provoca morti nel nostro Paese”. Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, commenta la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria internazionale.

MINISTRO – Lo fa in un video per Fnomceo Tg Sanità, diffuso in anteprima. “Ovviamente – chiarisce Anelli – il messaggio non è quello di pensare che la malattia è scomparsa, ma di pensare che il ritorno alla vita normale qualche volta ci fa incontrare anche questa malattia. E questa malattia naturalmente produce i suoi effetti soprattutto per i fragili, che devono ricordarsi di tutelarsi sempre e comunque: e qui l’uso delle mascherine diventa in qualche maniera ancora oggi importante”. “Molto bene il ministro Schillaci – aggiunge il presidente della Fnomceo – che ha demandato ai sanitari, in maniera particolare alle direzioni sanitarie e poi ai singoli professionisti, la decisione sull’uso delle mascherine. Una decisione che naturalmente non può che essere quella di proteggere i fragili, soprattutto i pazienti immunodepressi, gli anziani. Quindi il medico deve utilizzare questa sua discrezionalità sulla base di evidenze, di linee guida che possono in qualche maniera aiutarlo nella sua decisione di imporre l’obbligo di tenere la mascherina soprattutto lì dove le condizioni favoriscono la diffusione del virus verso le persone più deboli”.

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Sandro Bennucci

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