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Nonostante il mercato deludente, Paulo Sousa ha messo su una squadra (cambiando formazione a ogni partita) capace di vincere quattro volte su cinque. Quella nerazzurra è una compagine costosissima ma forse non irresistibile. Illuminare di viola lo stadio milanese si può
FIRENZE – Fiorentina al settimo cielo. Anzi no: al secondo posto in classifica. A soli tre punti dall’Inter e pronta
Vittoria conquistata con i muscoli e con il cuore. Come contro il Genoa. Due interventi salvapartita di Tatarusanu: uno su Borriello nel primo tempo, l’altro su Matos nella ripresa. Pepito Rossi in progresso: deve migliorare la forma fisica e ricevere più palloni. Mercoledì match casalingo con il Bologna e domenica supersfida con l’Inter a San Siro
In vantaggio quasi subito grazie a uno spunto del centravanti, aiutato da un doppio svarione della difesa elvetica, i viola si perdono nella ripresa. Espulso Gonzalo. Infortunio ad Astori. Fallo su Kalinic nel finale non punito con il rigore
Tanta fatica per trovare il gol (15′ del secondo tempo) poi altra sofferenza per conservarlo dopo l’espulsione del centrocampista. Pepito Rossi? Benino. Ha bisogno di giocare. Grande compattezza della squadra nel momento più difficile, sotto l’assedio rossoblù
Lunedì 9 settembre 1985 venni inviato da La Nazione alla ricerca di indizi. Ebbi fortuna. Nella piazzola degli Scopeti, già delimitata e affollata di carabinieri, polizia e investigatori in borghese, notai due magistrati che conoscevo: Francesco Fleury e Paolo Canessa. Parlavano con il professor Francesco De Fazio, docente di criminologia dell’Università di Modena. Mi nascosi dietro: loro facevano riferimento a un’orma, una scarpa numero 45. Che poteva appartenere a un uomo alto e robusto, quello che, verosimilmente, aveva ucciso
Fa tutto Daniele De Rossi: nel bene e nel male. Segna su rigore battuto due volte (6’), mostrando capacità e sangue freddo. Ma poi si fa buttar fuori per un ingenuo calcio di reazione a Mitsanski. Incredibile per uno esperto come lui. Alla fase finale dell’Europeo ci andremo, ma questa squadra è ancora troppo balbettante
Con Malta (battuta solo grazie alla rete segnata da Pellò con il braccio) la Nazionale ha toccato il fondo. E’ stata la peggiore degli ultimi 50 anni. Il tecnico corre ai ripèari, ma il problema sono i dirigenti federali che non si sono messi in testa di fare una vera politica di ricostruzione. Come fece Artemio Franchi dopo la sconfitta del ’66 con la Corea
Dominio viola netto nella prima parte della gara, poi un calo improvviso. Da recriminare anche per un rigore concesso eppoi inspiegabilmente negato dall’arbitro. In meno di due minuti la squadra di Ventura pareggia con Moretti e va in vantaggio con Quagliarella. Chiude la partita una tiro di Benassi che sorprende Tatarusanu
