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Boeri a ruota libera: ci sono 2,5 milioni di lavoratori poveri in Italia. Vuole l’introduzione del salario minimo

renzi boeri

ROMA – Sono circa 2,5 milioni i lavoratori poveri (working poor) in Italia, tra lavoratori dipendenti e autonomi (circa 1 milione): è la stima indicata dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di un’audizione presso la commissione Lavoro della Camera, nell’ambito della discussione delle risoluzioni per l’introduzione di retribuzione e compensi minimi. Boeri ha sottolineato l’esigenza di introdurre in Italia il salario minimo sul quale, ha sottolineato: «i maggiori detrattori sono i sindacati» che ritengono toglierebbe spazio alla contrattazione collettiva», invece ne «sarebbe un utile complemento, certamente non un sostituto» e «servirebbe per assicurare un vero presidio di minimi retributivi che gli accordi collettivi non sono in grado di garantire».

Il numero uno dell’Inps ha rilevato che l’introduzione del salario minimo sarebbe «il fondamentale complemento» alla riforma con l’introduzione del contratto a tutele crescenti. Inoltre sarebbe uno strumento utile «per stimolare un maggiore decentramento della contrattazione» e per assicurare maggiori tutele nell’ottica del salario equo. Numeri alla mano, Boeri ha sottolineato che si tratta di uno degli effetti della crisi «che non va ignorato». Al riguardo il presidente Inps ha rilevato che «oltre il 10% dei lavoratori dipendenti, escludendo gli apprendisti, ha un salario orario inferiore a 8,60 euro, che la soglia più bassa esistente. Per troppo tempo non ci si è occupati delle tutele minime», ha aggiunto il presidente dell’Istituto di previdenza sottolineando che «quelli più esposti ai working poor sono giovani, donne e immigrati».

Il bocconiano presidente continua a esercitare un ruolo politico che non gli compete e adesso si schiera sulle posizioni del M5S! Con le sue proposte si arriverebbe ad aprire altre voragini nei conti pubblici, oltre alle voragini dell’Inps non colmate da lui. Ma cosa aspetta il Governo a farlo fuori?

Le parole di Boeri arrivano alla vigilia dell’avvio del reddito di inclusione (Rei). La prima misura nazionale di contrasto alla povertà: dal 1° dicembre infatti sarà possibile fare la domanda per la misura che oltre a un beneficio economico prevede un progetto personalizzato per la persona in situazione di bisogno.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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