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Da un certo Cornacchio, vissuto a Firenze nella prima metà del XIII secolo, sarebbe originata la famiglia dei Cornacchini. Il loro palazzo si trovava proprio di fronte alla fiancata della cattedrale, dove ancora sono conservate le trecentesche arcate di base. Uno dei punti più frequentati di piazza del Duomo ma di cui pochi conoscono la storia.
La realizzazione della cassa d’espansione dei Renai a Lastra a Signa non riguarda la sicurezza di Firenze contro le piene dell’Arno, ma solo quella a valle della città. Il nodo però è tutto a monte.
Una lapide in piazza del Duomo a Firenze ricorda il luogo dove Dante Alighieri era solito sedersi per osservare i lavori di costruzione della cattedrale.
La cultura è entrata nel novero delle politiche europee solo di recente. Il trattato di Roma non conteneva un paragrafo specifico dedicato alla cultura; quest’ultima è stata inserita per la prima volta fra le priorità politiche europee con l’adozione del trattato di Maastricht e successivamente di quello di Lisbona
Faceva caldo a Nassiriya in quel torrido pomeriggio d’agosto. Quarantacinque gradi almeno. A bordo di un fuoristrada leggero dei Carabinieri entrai nella Base Maestrale. La stessa che due mesi dopo saltò in aria per un atto terroristico. E con lei diciannove italiani e otto iracheni.
Si celebra oggi 12 novembre la memoria dei caduti nelle missioni di pace. A Nassiriya gli Italiani hanno scritto una nobile pagine di storia. Il ricordo del tragico evento dovrebbe riuscire ad ispirare una maggiore coesione nazionale.
A Firenze in Piazza San Giovanni c’è ancora una delle più antiche farmacie della città. Un tempo rifornitissima si spezie e di prodotti per la preparazione di medicinali. Un targa all’interno ne ricorda la storia centenaria.
Nel suo ultimo saggio, Paolo Armaroli voleva parlare della metamorfosi di Gianfranco Fini ma poi ha puntato diritto anche su quella della repubblica: silenziosa e senza riforme. In un paese che non è più quello delle regole ma delle eccezioni.
Giancarlo Caselli, procuratore della repubblica di Torino, ha presentato, nello scorso mese d’ ottobre, le sue dimissioni da Magistratura Democratica, di cui è stato uno dei fondatori. Il magistrato non ha digerito affatto che l’Agemda 2014, il sito della corrente progressista delle toghe, abbia ospitato uno scritto di Erri De Luca
