KIEV – E’ scattata la mobilitazione: i separatisti chiamano alle armi. Mentre Putin testa i missili Morti. Dal Mare di Barents alle coste del Caspio, dal Mar Nero alla penisola della Kamchatka, nell’Estremo Oriente: al culmine delle tensioni con l’Occidente, da ogni angolo dell’immenso territorio russo una selva di missili, compresi gli ipersonici Tsirkon, si è levata per un’esercitazione strategica supervisionata direttamente da Vladimir Putin, con al fianco il fedelissimo presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Il tutto mentre nel Donbass ucraino i separatisti filo-russi chiamano alle armi. Il barometro della crisi punta decisamente verso la guerra, almeno quella annunciata, dagli Stati Uniti in particolare, che danno praticamente per scontata un’invasione dell’Ucraina entro i prossimi giorni.
Leggi