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Deficit e finanziaria: il M5S critica la Francia e l’Europa, che non censura la manovra di Macron

Pierre Moscovici

BRUXELLES – In Italia si commenta subito la finanziaria francese criticando la posizione chiaramente di parte dell’Unione europea. «Meno tasse e un po’ più di deficit, condividiamo il piano di Macron per il rilancio  dell’economia. Tuttavia, una domanda sorge spontanea: come mai il commissario agli affari economici, il francese Moscovici, non è subito intervenuto a gamba tesa e i mercati non stanno facendo lievitare il rendimento dei titoli francesi?». Così l’europarlamentare del M5S Marco Valli in una nota.
«I dati della Francia sono ben al di sopra dei folli parametri stabiliti dal Trattato di Maastricht e il loro debito
è uno di quelli più implosivi nell’eurozona per volume e rischio in caso di inversione del ciclo economico. La verità è che Macron riceve un trattamento privilegiato così può cercare di riconquistare i consensi a picco. E Moscovici, come tutta la Commissione europea, tace davanti al potente di turno dimostrando la sua doppia morale», conclude Valli.

L’Italia «è un paese sovrano come la Francia» ha sottolineato il vicepremier Luigi Di Maio commentando la scelta della Francia di mettere in campo una manovra espansiva per contrastare il rallentamento dell’economia con 26 miliardi di tagli di tasse. La Francia ha annunciato un deficit del 2,8% per l’anno prossimo che si confronta con l’attuale 2,6%.

Dobbiamo però riconoscere che il debito pubblico francese non tocca i livelli altissimi di quello italiano, scenderà al 96% nel 2019 (l’Italia invece è sopra il 130%).

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