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I lavoratori del Comune con le Rsu oggi hanno di nuovo fatto sentire la loro voce sotto Palazzo Vecchio

Dipendenti comunali alla riscossa, situazione immobile

La denuncia di Mauro Comi della Cgil

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FIRENZE – “Ci avevano garantito che entro la settimana ci avrebbero dato delle risposte ma ancora perdura una situazione di brutale incertezza sul nostro trattamento economico. Manca la politica e il sindaco dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza; dalle stanze di Palazzo Vecchio ancora non si sa nulla”. A parlare è Mauro Comi della Cgil in merito alla situazione che da tempo mette in ginocchio i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Firenze ai quali hanno tagliato 2-300 euro al mese in busta paga. “Abbiamo avuto un incontro con i gruppi di maggioranza tempo fa – comunica Stefano Cecchi, Usb – ma imperano i silenzi, ci prendono in giro. Noi, comunque, proseguiamo con i presidi in attesa dello sciopero di domenica 24 marzo e come ogni due settimane, saremo sotto Palazzo Vecchio a far sentire la nostra voce”.

La scorsa settimana l’assessore Saccardi ci aveva garantito che entro la settimana sarebbe stata approvata la delibera per la costituzione della delegazionbe trattante con la Rsu dei dipendenti comunali“, affermano dal canto loro i consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo. “Cosa aspetta la Giunta ad approvarla, visto che nella risposta all’interrogazione della scorsa settimana ci erano gia stati forniti persino i nomi e cognomi dei membri della futura delegazione? Ci preoccupa perché i rapporti tra amministrazione e dipendenti comunali così sono completamene bloccati; i rapporti tra le parti continuano ad incrinarsi e anche dopo lo sciopero (del 14 febbraio ndr), a cui ha partecipato quasi la totalità dei dipendenti, Renzi non ha fatto un passo in avanti per risolvere la forte conflittualità e i problemi esistenti, se non quella di aver sfiduciato l’assessore Meucci e precedentemente l’assessore Saccardi, assumendo la delega per sè in un intervento in aula in cui, come ormai ci ha abituato da anni, ha promesso, promesso tanto, ma non ha mantenuto. Non vorremmo che adesso – concludono Grassi e De Zordo – questa decisione di assumere la delega su di sè bloccasse e rendesse immobile la situazione.”

consiglio comunale, palazzo vecchio


stefania ressa

Giornalista

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