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Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Dirigenti Asl: stop alle nomine politiche, saranno scelti da un albo nazionale

Giunta Regionale Toscana

ROMA – Manager degli ospedali pubblici non più nominati dalla politica ma scelti in base a criteri di merito da un albo nazionale. La rivoluzione nella governance della sanità, come l’ha definita il ministro Lorenzin, è diventata realtà oggi con l’approvazione in cdm del decreto legislativo che è parte della riforma Madia della pubblica amministrazione. Viene quindi sottratto ogni potere ai Presidenti e Assessori delle Regioni, che finora facevano il bello e il cattivo tempo in questo settore.

“Quando un ospedale non funziona spesso è perchè non funziona la direzione sanitaria – ha spiegato il ministro -. La differenza sul funzionamento la fanno i manager, poche centinaia di persone che gestiscono 111 miliardi di euro. Noi abbiamo deciso per questo di puntare a nuovi modelli di selezione dei manager in sanità, con un metodo privilegia il merito, l”imparzialità e la trasparenza”.

In sostanza i direttori generali di Asl e ospedali verranno valutati da una commissione nazionale, che inserirà gli idonei in un elenco aggiornato ogni due anni. I requisiti per entrare nell’albo saranno un’età non superiore a 65 anni, l’aver seguito un corso sulla gestione sanitaria e avere una esperienza di almeno cinque anni. “A questo punto le Regioni che avranno bisogno – ha spiegato il ministro – dovranno fare un bando pubblico, a cui potrà partecipare solo chi è nell”elenco”.

Nel dettaglio le commissioni regionali presenteranno una rosa di candidati, da cui poi il presidente sceglierà il manager. La valutazione, ha sottolineato Lorenzin, sarà continua anche una volta ottenuto l’incarico. “I direttori generali non verranno valutati solo in base agli obiettivi economici, ma anche quelli di salute, il raggiungimento dei Lea, l’accesso e il flusso dei dati, con la loro puntuale trasmissione, l’adesione al piano degli esiti, il mantenimento degli obblighi di trasparenza, con norme anticorruzione e raggiungimento obiettivi in termini di liste di attesa. Qualora le performance siano valutate negativamente il dg decade automaticamente, così come decade se si riscontra una mala gestione, ed esce dall’albo, in cui può rientrare solo se viene valutato di nuovo” .

Lo stesso tipo di procedura che si adotterà per i direttori generali viene applicata per quelli amministrativi e sanitari degli ospedali. Per queste due figure l’elenco sarà regionale, ci sarà l’obbligo per il direttore generale di scegliere solo chi è inserito nell’albo e resta la decadenza negli stessi casi previsti per il dg.

Critica l’accoglienza del decreto da parte della Fiaso, la federazione dei manager di Asl e Ospedali. “Bene il decreto che alza l’asticella della selezione dei nuovi vertici delle Asl, ma i criteri appaiono ancora incompleti e poco praticabili – afferma il presidente Francesco Ripa di Meana in un comunicato – a non convincere è soprattutto la scelta di prevedere anziché un elenco di idonei, quella che si profila di fatto essere una graduatoria stilata senza attenzione al profilo delle competenze e agli skill acquisiti”.

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