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Fisco, sanatoria: al macero 40 milioni di cartelle esattoriali per circa 46 miliardi di euro

ROMA – Arriva il condono omnibus: multe, tasse, contributi. Tutto viene sanato, a patto che il debito non superi i 5.000 euro, per un tempo definito e relativamente lontano (2000-2010) e con un tetto al reddito fissato a 30.000 euro.

Al macero, secondo una simulazione fatta da Fiscoequo .it su dati del Mef, andranno circa 40 milioni di cartelle per un importo complessivo di circa 46 miliardi di euro. Anche con tutti i paletti del caso resta sempre e comunque un condono quello previsto dal decreto legge Sostegni, che costerà all’erario 666,3 milioni di euro, di cui 451 milioni di minori entrate e 215 milioni per spese e rimborsi.

L’enorme differenza tra i debiti azzerati pari a circa 46 miliardi e le somme che lo Stato pensava di incassare se non si fosse fatto il condono, pari a 451 mln è, sottolinea Fiscoequo, la fotografia più eclatante del disastro del nostro sistema di riscossione. E’ vero che si tratta di cartelle vecchie di 10-20 anni e che ci sono molte partite inesigibili, ma è anche vero che si tratta di importi piccoli. La media è di poco più di 1.000 euro comprese le sanzioni. Vuol dire che spesso lo Stato non è in grado di riscuotere nemmeno le multe e le piccole somme che derivano dai controlli automatici delle dichiarazioni dei redditi. Il tutto è rimesso il più delle volte alla sensibilità dei contribuenti raggiunti da un avviso o da un accertamento.

Lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ricorda l’articolo, nella sua prima conferenza stampa ha ammesso l’evidenza, evitando di utilizzare la formula di moda negli ultimi anni ‘pace fiscale’ e riconoscendo che la riscossione non funziona. La decisione di fissare una soglia di reddito per godere della sanatoria restringe di poco la platea dei potenziali interessati. In pratica le cartelle saranno azzerate per l’83% dei soggetti rispetto all’ipotesi di una sanatoria senza tetto di reddito dichiarato. Il costo dell’annullamento dei ruoli, secondo i dati contenuti nella relazione al provvedimento, è pari a 305,8 milioni quest’anno, a cui si aggiungono 197,1 milioni nel 2022, 99,6 milioni nel 2023, 41 nel 2024 e 22,8 nel 2025 per un totale di 666,3 milioni che vanno divisi in minori entrate e rimborsi spese.

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Ezzelino da Montepulico


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