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Forestali: nasce una federazione per guidare la rivolta contro l’accorpamento nei carabinieri

Uno dei passi falsi e delle riforme abortite dal duo Renzi – Madia è senza dubbio l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con l’Arma dei carabinieri, che – come abbiamo più volte dimostrato – non ha portato nessun beneficio né economico né di efficienza a nessuna delle  due istituzioni, mortificando soltanto i 7.000 forestali che hanno perso la loro identità e che in gran parte sono passati dallo status di civili a quello di militari, con disagi evidenti. La protesta si è manifestata con cortei, sit in davanti al Parlamento, ricorsi alle magistrature ordinarie, amministrative, che hanno sottoposto la questione dell’accorpamento al vaglio della Consulta, che  si pronuncerà il 10 aprile. Già alcuni Tar hanno dato ragione ai forestali, sancendo, almeno per alcune sue parti, l’illegittimità della riforma Renzi-Madia. E già molti si dichiarano disposti a continuare il contenzioso fino alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, seguendo l’esempio dei pensionati, un’altra della categorie mortificate e dissanguate dal rottamatore e dai suoi accoliti.

Adesso nasce addirittura una nuova federazione degli ex appartenenti al Corpo forestale, la cui precipua finalità è uscire dall’Arma dei Carabinieri e rifondare il Corpo forestale dello Stato: è l’obiettivo della ”Federazione rinascita forestale e ambientale” (Frfa),  un’associazione  appena nata e subito schierata contro la riforma Madia che, dicono i fondatori, «in un colpo solo ha cancellato la storia, il patrimonio ed il know-how del Corpo Forestale dello Stato, oggi ridotto in cinque diverse entità in competizione tra loro».

La Federazione nasce dall’unione delle sigle sindacali dell’ex Corpo Forestale e di cinque associazioni di categoria (Assodipro, Ufdi, Rinascita Forestale, Unforced e Comitato Foresta Foresta) e si dice «aperta ad altre associazioni, alla società civile e a tutti i cittadini che hanno a cuore l’ambiente. Ribadiamo la necessità di rivedere profondamente la Riforma Madia a fronte delle disfunzioni e dell’aumento dei costi creati dallo smembramento delle strutture e delle competenze, fino al 2016 facenti capo unitariamente ed efficacemente ad un unico Corpo specializzato – dice il portavoce Maurizio Cattoi, ex dirigente del Corpo Forestale e oggi candidato M5s nelle Marche – L’attuale assetto parcellizzato in semplici e ridotte specialità dell’Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia, della Guardia
di Finanza e del Ministero delle Politiche Agricole sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza funzionale ed operativa».

Parole sante, che corrispondono alla realtà effettiva e sono il frutto di una riforma pensata sulla carta solo per esaudire le smanie di un capetto che voleva passare alla storia come quello che finalmente era riuscito a razionalizzare le forze dell’ordine. Ma ci vuol altro che un decreto elaborato in fretta e furia, contro la volontà dei diretti interessati, per arrivare a tanto.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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